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Il futuro salvato dai ragazzi

Fioriscono le aziende nate o rifiorite grazie a giovani che non hanno nemmeno 30 anni. Ecco alcune storie emblematiche

In un momento di depressione e di crisi, la speranza la portano i giovani, sempre. 
In questa crisi, la speranza la portano anche in economia: perchè sono tanti i ventenni che hanno deciso, in mancanza di un posto fisso, di usare il loro entusiasmo e la loro inventiva per inventarsi un’impresa. Con fantasia, ma anche con regole nuove, e con la modestia che i tempi impongono.
Di storie come queste. sappiamo che ce ne sono a centinaia: noi abbiamo voluto raccontarvene tre.

Jacopo Vanetti, 26 anni di Sesto Calende, con il suo socio Giuseppe Saponaro, 27 enne di Castelletto Ticino, ha da tre anni una azienda che crea un lettore bancomat utilizzabile con gli smartphone
Accettare pagamenti con il telefonino: l’idea arriva da due 20enni del lago Maggiore


Da figli in fuga dal lavoro della propria azienda a innovatori di famiglia: è questa la storia dei giovanissimi Andrea e Stefano Aschieri, che hanno trasformato una fabbrica di stuzzicadenti in marchio fashion tecnologico
Come ti ribalto l’azienda del nonno 

Martina Zaroli, 24 anni di Tradate. Innamorata fin da bambina del cestino da sarta della nonna ha deciso di mettere a frutto la sua laurea in fashion design e la sua passione per i vestiti creando l’Atelier Polline con il quale ha già vinto diversi premi.
Come t’invento un lavoro tra il cestino della nonna e stoffe vintage

Pubblicato il 30 Maggio 2014
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