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Ex Vetreria, il Pd: “Troppa confusione sui progetti”

Il commento del circolo cittadino in merito alle scelte dell'amministrazione che riguardano l'area della ex vetreria e del Circolo Sestese

Pubblichiamo il comunicato diffuso dal Circolo Pd di Sesto Calende sul cantiere e i progetti che riguardano l’area della ex vetreria.

Torna in primo piano la questione, molto sentita nella nostra città, del recupero dell’area ex vetreria e della cessione al Comune di una parte della vecchia fabbrica, completamente restaurata e dunque a costo zero, per funzioni pubbliche, sociali e culturali.
E’ noto che l’attuale maggioranza vorrebbe rinunciare a tale opportunità e propone all’operatore (Esselunga) la retrocessione ad uso commerciale di questo patrimonio (oltre 1.100 mq.) concedendo anche l’aumento della superficie di vendita del supermercato da media a Grande Distribuzione.

Una rinuncia che impoverisce Sesto e stravolge il progetto di trasformazione urbana dell’ex area industriale, giustificata per reperire le risorse per un nuovo edificio denominato ‘Nuova Marna’ ad uso ‘sala civica’, in sostituzione dell’attuale salone del Circolo Sestese.
Il progetto di questo edificio non è mai stato illustrato, né discusso con la città, ma per quel poco che si è visto è stato molto criticato, sia per l’ingombro, sia per il costo, sia per la posizione (sul lungo fiume, proprio a fianco del Palazzo Comunale di recente restaurato).

Questa proposta fu presentata e fatta passare in Consiglio Comunale nel giro di pochi giorni, nel maggio 2013, con un’urgenza singolare, considerato che la Giunta aveva avuto 4 anni di tempo per pensarci. Pur avendo subito attivato gli uffici per realizzare tale variante, ancora oggi, dopo 9 mesi non se ne è fatto nulla e tutto è in alto mare, soprattutto perché c’è stata la moratoria regionale che impediva nuove concessioni di Grande Distribuzione.

In questa situazione confusa e incerta, l’11 febbraio la maggioranza ha votato una mozione urgente (presentata 24 ore prima del Consiglio) che propone:
1. di non procedere alla vendita del vecchio forno se non dopo le prossime elezioni (anche perché è chiaramente impossibile farlo prima, visto che la procedura è bloccata);
2. di realizzare la nuova “sala civica”, disgiunta dalla sistemazione della sede della Canoa, anziché sul fiume, su Piazzale Rovelli, area situata tra la SP per Angera e la SS del Sempione.

Il primo punto è una marcia indietro rispetto ai propositi decisionisti di nove mesi fa.
Il secondo manifesta una sconcertante improvvisazione e confusione di idee: la nuova proposta appare pessima sotto altri profili: per l’inserimento nel paesaggio; per le difficoltà di accesso sia veicolari che pedonali; oltre che in una posizione di evidente disturbo da rumori e gas/polveri, tra strade di grande traffico e il ponte ferroviario. Inoltre su quell’area la giunta ha appena approvato un progetto per ampliare il parcheggio esistente per la modica (!) spesa di oltre mezzo milione di euro. Sconcertante!

L’unica spiegazione plausibile di tanta confusione è che la maggioranza si trova in difficoltà a difendere un progetto di facciata, pagato con il bilancio comunale (e ora, di fatto, cestinato), e tenta di sottrarsi alle critiche fingendo di proporre una finta scelta agli elettori.
Se c’è un posto ideale per la nuova sala civica questo è il vecchio forno, vicino alle scuole, molto accessibile, dotato di ampi parcheggi. Il comune può ben stipulare un nuovo accordo con Esselunga monetizzando altre concessioni per reperire le risorse da destinare alla nuova sede della Canoa, unica vera necessità condivisa e realizzabile a costi più limitati.

Bene hanno fatto i consiglieri di opposizione ad esprimere voto contrario, ribadendo ancora una volta il loro NO all’idea di vendere il vecchio forno, in sintonia con oltre 800 cittadini che hanno firmato la petizione “Salviamo il vecchio forno”.
Da parte nostra chiediamo alla giunta, in carica ancora per pochi mesi, di presentare una progettazione compiuta del vecchio forno, funzionale alle tante necessità della nostra città, compresa una grande sala civica, cosa che è possibile e attuabile con un nuovo accordo.
Se davvero si vuole dare ai cittadini la possibilità di scegliere e non di trovarsi davanti al fatto compiuto o ad un confronto impossibile, questa è la cosa da fare.

Pubblicato il 14 Febbraio 2014
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