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Qui liceo di Luino, ecco le cifre del disastro

Come fa una scuola a pagare i supplenti, a comprare le lavagne, e fare i corsi? Viaggio nel bilancio dell'istituto che ha sospeso le lezioni di recupero perchè è a secco

Pronto Roma? Abbiamo un problema. Grido di dolore di una scuola varesina, che poi è il grido di molte scuole d’Italia. Questa storia la potremmo chiamare così.  E spiega, con la forza dei numeri, perchè al liceo scientifico Sereni hanno sospeso i corsi di recupero, per poter pagare i supplenti. Ecco i conti su cui stanno discutendo studenti, genitoir e professori.  La scuola ha 86 docenti tra Luino e la sede distaccata di Laveno. In questo momento sono in servizio 8 supplenti temporanei.
Per pagarli, ha a disposizione, nel 2009, la bellezza di 14.490 euro, mentre il fabbisogno, solo per i mesi di gennaio e febbraio, è di circa 25mila euro. A conti fatti, significa che la scuola ha circa un dodicesimo dei soldi che sarebbero necessari per pagare le supplenze tutto l’anno. Una vera ecatombe, comune a tutte le scuole pubbliche italiane. Perchè?
Il budget del 2009 è stato stabilito da una nota ministeriale, la  338 del 2008, 25 novembre, che definisce parametri di finanziamento delle scuole, e che per le supplenze brevi ha usato letteralmente la mannaia.
Ma andiamo avanti. Potrà succedere che un bidello si assenti per malattia o abbia un periodo prolungato di assenza. Beh, è meglio di no, perché la scuola ha a disposizione i soldi per coprire al massimo una ventina di giorni di una persona, ovvero1350 euro, mentre il fabbisogno per gennaio febbraio è 2065 euro (e c’è un solo sostituto ora in servizio).
Volete lavagne e cancellini? Andiamo a spulciare il bilancio del liceo e vediamo che la cifra per il funzionamento amministrativo didattico è “zero”. Ovvero lavagne, gessi, carta, fotocopie, manutenzione, al liceo di Luino (e in tante scuole)  si comprano perché le famiglie pagano una tassa di 90 euro all’anno. Le gite si fanno ma sono totalmente finanziate dalle famiglie. Ci sono poi i corsi pomeridiani di avviamento dell’offerta formativa. Chi li paga?  Ovviamente,  pagano le famiglie. Ci sarebbe anche un altro costo, la maternità del personale: i cinque mesi di maternità obbligatoria è pagata dallo stato, ma quella facoltativa dal quinto mese in poi, è a carico della scuola.
Se almeno arrivassero i soldi che il ministero deve al liceo per le prestazioni 2006, le cose cambierebbero, ma quei soldi non arrivano. La scuola ha scritto a Roma, la risposta non è mai arrivata. Sono la bellezza di 170mila euro, per gli stipendi  dei supplenti e indennità degli esami di stato.

Pubblicato il 19 Marzo 2009
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