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A Brebbia i “Campi” raccontano la migrazione degli Uccelli: la ricerca presentata a Lecce

Gli ornitologi varesini portano al congresso nazionale i dati sui Campi di Brebbia: nell’ultimo anno 31 specie di interesse europeo. Il Comune al lavoro sul PGT con attenzione alla tutela

GIO - Convegno campi brebbia

Le aree agricole dei Campi di Brebbia diventano laboratorio a cielo aperto per capire come e dove si muovono gli uccelli lungo le rotte tra Prealpi e Pianura Padana. Il Gruppo Insubrico di Ornitologia ha presentato al congresso nazionale di ornitologia, svoltosi nella seconda settimana di settembre a Lecce, un contributo scientifico che riassume anni di osservazioni nella piccola porzione rurale a nord del paese.

La squadra di ricerca, composta dai giovani ornitologi Jacopo Sacchet, Luca Giussani e Alessandro Berlusconi, ha raccolto e sistematizzato i dati sulla migrazione in un’area agricola di poco inferiore a un chilometro quadrato, dove dal 2017 al 2024 sono state censite 177 specie. Solo nell’ultimo anno, 31 su 110 specie registrate sono di interesse conservazionistico a livello europeo, un segnale che accredita i Campi di Brebbia come oasi di biodiversità capace di offrire sosta e ristoro lungo il viaggio.

Tra gli esempi citati c’è l’Averla piccola, passeriforme che in primavera lascia l’Africa per nidificare in Europa e che trova nei campi aperti luoghi di caccia e riposo; in inverno, invece, arrivano specie “nordiche” come il Migliarino di palude, che può trascorrere l’intera stagione fredda tra canneti e vegetazione arbustiva, nutrendosi di semi e piccoli invertebrati. «L’obiettivo del nostro studio è sensibilizzare i gestori privati perché prendano consapevolezza dell’importanza delle aree che coltivano», spiega Jacopo Sacchet.

Il quadro non è però privo di criticità: consumo di suolo, industrializzazione dell’agricoltura e cambiamenti climatici minano la tranquillità delle aree agricole superstiti, con possibili ripercussioni su specie preziose anche per l’uomo. «Pensiamo ai tanti insettivori che fungono da insetticidi naturali per le colture, ma anche agli impollinatori, che hanno bisogno di margini di prati gestiti in modo naturale e ricchi di fioriture», osserva Luca Giussani, ideatore del progetto.

Sul fronte istituzionale, i ricercatori hanno avviato contatti con i proprietari dei terreni, giudicati collaborativi, e con l’amministrazione comunale di Brebbia, alla quale sarà consegnata una relazione utile anche per la pianificazione territoriale. Il consigliere con delega all’ambiente Omar Bardelli sottolinea che il Comune è nella fase di adozione del Piano di Governo del Territorio, con l’obiettivo di ridurre il consumo di suolo e mantenere incontaminati gli ecosistemi naturali: «Dobbiamo unirci sempre di più per far crescere una coscienza collettiva attenta alla salvaguardia del patrimonio naturale e della salute», afferma.

GIO - Convegno campi brebbia

Pubblicato il 26 Settembre 2025
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