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Nuova Marna di Sesto Calende, a che punto siamo? La consegna della sede di canottaggio verso fine giugno

Con un report l'amministrazione fa il punto della situazione su quella che probabilmente è la più importante opera pubblica della città

Nuova Marna sesto calende

Della Nuova Marna se ne parla da dieci anni, nel corso degli ultimi quattro si sono visti i cantieri e, ancora oggi, a metà del 2025, è e rimane uno dei temi più caldi e sentiti a Sesto Calende. E, con ogni probabilità, continuerà a esserlo anche dopo la sua inaugurazione.

Composta, come ormai ben noto e visibile dal lungofiume, da due edifici comprendenti una sala civica costruita nell’area dei Giardini Rovelli (nella cartolina di Elena Zeni si presentavano così nel lontano 1957) e la nuova sede del canottaggio al posto del vecchio edificio della Marna, l’Area del Circolo Sestese è stata ideata e poi presentata ufficialmente nel 2019 come un grande e ambizioso progetto, dal valore di diversi milioni di euro: sarebbero ben «dodici», secondo quanto dichiarato dalla giunta a seguito dell’ultimo consiglio comunale. “Meno di dieci” aveva invece ribadito in campagna elettorale la precedente maggioranza, guidata prima dal sindaco leghista Marco Colombo (2009-19) e poi dal forzista Giovanni Buzzi (2019-24), indicando come cifra dell’accordo di programma 9,17 milioni di euro.

Il nuovo “report” diramato dall’amministrazione comunale nella mattina di venerdì 16 maggio è stato pubblicato con l’obiettivo di aggiornare i cittadini sullo stato di una delle più importanti opere pubbliche, se non la più importante, della recente storia sestese, che vive tra avanzamenti, ostacoli tecnici e la principale domanda che si chiedono i cittadini: «quando le aree saranno a disposizione della comunità?». Parte delle risposte, almeno per quanto riguarda la canottieri, si trovano nel comunicato diffuso dall’amminsitrazione Giordani, subentrata un anno , contenente recap dei lavori dopo la conferenza stampa dello scorso dicembre e l’apertura dei parcheggi sotto la nuova sala civica di marzo.

“LA SEDE DEL CIRCOLO SESTESE CANOA E KAYAK: VERSO LA CONSEGNA”

La priorità dell’Amministrazione è l’apertura della sede del Circolo Sestese Canoa e Kayak (CSCK): è intenzione dell’amministrazione consegnare l’edificio all’associazione sportiva entro la fine di giugno. I collaudi di questo edificio sono sostanzialmente conclusi; per la consegna dell’edificio è tuttavia necessaria l’installazione di una rampa nel deposito barche per garantire l’evacuazione di persone con disabilità non prevista nel progetto iniziale, che avverrà nei prossimi giorni. Gli uffici comunali stanno inoltre completando la convenzione d’uso con la società sportiva, che terrà conto anche del vincolo urbanistico dell’edificio: esso può essere destinato, come scopo primario, solo ad attività non praticabili lontano dal fiume. L’Amministrazione valuterà la possibilità di estendere l’uso anche ad altre attività sportive e comunitarie, nel rispetto delle norme vigenti.

“LA NUOVA SALA CIVICA: COSA MANCA PER L’APERTURA”

Per la nuova Sala Civica, l’ostacolo principale all’approvazione da parte dei Vigili del Fuoco riguarda l’assenza di una scala di sicurezza per raggiungere il tetto, necessaria sia per la manutenzione dei pannelli solari che per eventuali interventi di emergenza. Si tratta di un’opera non prevista né finanziata nel progetto originale, per la quale l’Amministrazione dovrà reperire risorse addizionali. È inoltre da completare, per garantire la sicurezza degli utenti, l’interramento del cavo elettrico che oggi impedisce l’uso della scalinata esterna. Nonostante un costo complessivo del progetto di 12 milioni di euro, inoltre, non sono state finanziate le sedute del locale, gli arredi del bar, l’impianto audio-video necessario perché diventi effettivamente una sala polivalente quello che al momento è solo un grande spazio vuoto.

“RISORSE MANCANTI E IMPIANTI DI SICUREZZA”

L’Amministrazione è in attesa del riconoscimento delle risorse connesse al miglioramento delle prestazioni energetiche dei nuovi edifici, pari a circa 480.000 euro. L’intenzione dell’Amministrazione comunale sarebbe stata di destinare totalmente queste risorse alla riqualificazione di altri spazi comunali; tuttavia, una parte dovrà essere destinata per la realizzazione dell’impianto di videosorveglianza, non previsto nel progetto, ma considerato fondamentale per la fruibilità in sicurezza dei nuovi spazi, in particolare del sottopassaggio.

“LE AREE ESTERNE”

Le aree esterne del progetto sono in gran parte già fruibili dalla cittadinanza, mentre la grande piazza bianca antistante alla sala civica sarà aperta in giugno. Queste aree al momento presentano sia criticità che opportunità di miglioramento da cogliere: la parziale formazione del manto erboso e ristagni d’acqua;  la necessità di realizzare un percorso pedonale non previsto nel progetto, per collegare i gradoni alla passeggiata sul lungofiume; il mancato raccordo tra l’edificio CSCK e la piazza Cesare da Sesto, attualmente interrotto da un dislivello non sistemato; la mancata realizzazione del collegamento pedonale con la banchina del ponte di ferro, intervento ipotizzato in origine ma mai progettato; la possibilità di migliorare ulteriormente le aree comprese tra la provinciale e la sede del CSCK, ad esempio creando spazi per praticare sport di gruppo, organizzare momenti di aggregazione e riportando il parco giochi nella sua sede originaria.

“UNA SCELTA PARTECIPATA”

L’amministrazione intende portare a compimento il proprio impegno a realizzare un percorso partecipato, già iniziato con il questionario conoscitivo promosso dal Comune e a cui hanno risposto numerose associazioni sestesi. Il nome (che nelle volontà dell’ex sindaco Colombo doveva essere S.55X in onore dell’idrovolante della SIAI Marchetti, ndr.) e le modalità di gestione della sala saranno decisi tramite un percorso partecipato, nell’ambito del quale cittadini e società avranno la possibilità di iniziare a visionare gli spazi della nuova sala civica, in attesa dell’individuazione delle modalità di utilizzo definitive.

L’obiettivo dell’Amministrazione è definire un modello gestionale sostenibile, con indirizzo pubblico, che assicuri sia le coperture economiche necessarie che il soddisfacimento dei bisogni della Città. A questo scopo, sono già in corso colloqui con società specializzate in modelli di gestione che potranno aiutare l’Amministrazione e la Città a percorrere questo cammino nel migliore dei modi.

L’ESPRESSIONE “NON PREVISTO” PRESENTE QUATTRO VOLTE NEL REPORT 

C’è un dettaglio che non sarà sfuggito ai lettori più attenti, come a chi ha seguito il lungo iter della Nuova Marna e la politica locale sestese. Un dettaglio che emerge con insistenza e che fa da filo conduttore lungo quasi ogni capitolo del report sopra riportato integralmente: il ripetersi, ben quattro volte, dell’espressione “non previsto nel progetto”, in riferimento alla rampa per l’evacuazione dei disabili nella sede del CSCK, la scala per il tetto della sala civica, l’impianto di videosorveglianza e il percorso pedonale tra i gradoni e il lungofiume. In oltre nel testo si fa riferimento alla sala civica come a “grande spazio vuoto” a causa dell’assenza di arredi e impianto.

LA MARNA È ANCHE UNA QUESTIONE POLITICA

Un insieme dunque di difficoltà e, letteralmente, di “im-previsti“, che di fatto impediscono di utilizzare già oggi gli spazi progettati e avviati durante la seconda fase dei precedenti quindici anni del centrodestra formato da Lega e Forza Italia. Il centrodestra sestese non viene mai ufficialmente nominato nel documento pubblicato su carta intesta del Comune, ma è implicito, per come è scritto, che a Lega e Forza Italia vengano attribuite le responsabilità del progetto ereditato.

D’altro canto, appena qualche giorno fa, dopo il consiglio comunale di aprile, entrambe le sezioni locali dei due partiti di centrodestra, alleati in consiglio sotto il nome di Siamo Sestesi, avevano criticato l’operato sulla Marna e la comunicazione fatta dall’attuale amministrazione, difendendo di fatto la bontà del progetto “Area Circolo Sestese”: «Già con l’asilo nido avevano tentato il giochino, lanciando numeri a caso pur di alimentare una polemica e distogliere l’attenzione dalla loro totale impreparazione. Ora ci riprovano con la Marna: buttano lì cifre inventate sulla sala civica per coprire il nulla che stanno facendo sull’argomento e insabbiare i gravi strafalcioni fatti sul bilancio comunale. La strategia è sempre la stessa e a quanto pare, la lezione non è servita». Questo era stato il commento “a freddo” dopo l’assemblea in sala consiliare.

Quel che è certo è che, fin dal principio, l’Area del Circolo Sestese (o Nuova Marna, che dir si voglia), si ritrova al centro di un dibattito molto complesso e articolato, di natura tecnica, architettonica, civile e sociale. Inevitabilmente,  ha così preso le sembianze anche di una questione fortemente politica e di conseguente confronto/scontro in consiglio comunale.

Marco Tresca
marco.cippio.tresca@gmail.com
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Pubblicato il 16 Maggio 2025
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