Dopo l’oro e l’argento a europei e mondiali, Riboni in Austria per la 16km di canottaggio a Klagenfurt
L'atleta di Taino classe 2006 al terzo grande appuntamento internazionale dopo le esperienze con l'Under 19 azzurra in Polonia e in Canada. In Austria gareggerà una regata di fondo per la Canottieri di Gavirate
Inizia il viaggio del canottiere di Taino Maximilian Riboni in Austria per la long distance a Klagenfurt am Wörthersee di sabato 5 ottobre. Nel capoluogo della Carinzia, land meridionale di confine con l’Italia e la Slovenia, l’atleta della Canottieri di Gavirate è pronto per affrontare la 16km di fondo, una lunghezza notevole da compiere col remo a bordo di un’imbarcazione se si considera che la distanza olimpica è di 2000 metri.
Per Riboni si tratta del terzo grande appuntamento della stagione, dopo le medaglie, un oro e un argento, conquistate in estate con il tricolore nella categoria under 19. Il classe 2006 ha iniziato a remare da adolescente a Corgeno, a motivarlo era la volontà di seguire le orme di papà Fabio. La “svolta” della sua carriera è arrivata durante il secondo anno della categoria Under 17, quando ha vinto il suo primo titolo italiano nel “due senza” con la società vergiatese del Lago di Comabbio per poi approdare i mesi successivi a Gavirate e, parallelamente, nel team della nazionale, con cui tra il 2023 e il 2024 ha disputato complessivamente due europei e due mondiali.
L’esordio con la nazionale nel 2023 è un ricordo che Riboni si porterà sempre con sé, nonostante il quarto posto e la medaglia soltanto sfiorata. L’amarezza, visto la grande determinazione del tainese, lo ha portato a voler migliorar le prestazioni agli appuntamenti internazionali di quest’anno, centrati alla grande con l’oro agli Europei Under 19 di Kruszwica in Polonia a giugno e l’argento ai Mondiali Under 23 in Canada, a St. Catharines, il 18 agosto.
«All’esordio in Francia nel “quattro di coppia” con la nazionale abbiamo superato la nazione campione in carica – ricorda a proposito del 2023 -. C’erano tanto entusiasmo e la voglia di vincere, se non l’oro, comunque una medaglia. Purtroppo in finale non abbiamo fatto la gara che volevamo fare e siamo arrivati quarti al traguardo. La nostra è stata l’unica barca della nazionale Under 19, maschile e femminile, a non prendere una medaglia in quella manifestazione: è un qualcosa che mi ha segnato».
Ri-selezionato per l’Europeo in Polonia, il proposito per il 2024 non poteva che essere dunque la rivincita: «L’obiettivo quest’anno era assolutamente vincere. Ci tenevo particolarmente perché per me era l’ultimo anno nell’Under 19, avevo dell’esperienza alle spalle e “volevo fare tanto”, volevo migliorarmi. Già durante la batteria respiravamo buone sensazioni, in finale c’era vento contro e noi che siamo un equipaggio leggero lo sentivamo di più. Nonostante ciò abbiamo fatto un’ottima partenza e abbiamo tenuto fino alla fine. All’arrivo la sensazione è stata bellissima: durante la finale vedevo che eravamo davanti e questo mi ha dato la spinta fino al traguardo».
Nei giorni precedenti alla partenza per la gara austriaca Riboni – che in Carinzia gareggerà per Gavirate – è stato ricevuto nella sala consiliare di Taino, dove il sindaco Stefano Ghiringhelli e il consigliere Stefano Zucchelli gli hanno augurato buona fortuna in vista della long distance, nella speranza che l’incontro sia di buon auspicio come successo in passato per il Puma di Taino Alessandro Covi, ciclista vincitore nel 2022 della tappa della Marmolada al Giro d’Italia.
C’è un qualche atleta a cui ti ispiri? gli chiediamo. «Senza dubbio al mio allenatore Giovanni Calabrese, che è stato uno dei più grandi singolisti italiani, e poi all’attuale campione olimpico tedesco Oliver Zeidler. Dopo il 2017 Zeidler ha lasciato il nuoto per dedicarsi allo sport di famiglia, il canottaggio, iniziando a vincere tutto».
Qual è il tuo obiettivo? «Il grande sogno che inseguo è gareggiare nel “singolo“. Per me è una sfida con me stesso e anche una passione: uscire in singolo mi piace davvero tanto» commenta Riboni, ricordando inoltre che questa specialità è «l’unica tipologia di gara in cui il riconoscimento per la vittoria viene conferito all’atleta e non alla società sportiva. Il fatto che nei “record” venga menzionato il singolista per me è un ulteriore stimolo».
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