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“Meglio green che al verde”, A Sesto Calende un incontro sulle politiche energetiche del futuro

L'incontro venerdì 16 settembre (ore 21) nella sala consiliare del Municipio. Ospiti di Sesto2030 e Insieme per Sesto Andrea Ballocchi, Gianluca Fulli, vicecapo unità al Centro Comune di Ricerca di Ispra e Luca Colombo, agente di sviluppo locale

Energia

Meglio green che al verde“, un simpatico gioco di parole per parlare di un argomento importante, quelle delle politiche energetiche del futuro e del relativo caro bollette.

Venerdì 16 settembre, 21 in Sala Consiliare, nel Municipio di Sesto Calende i due gruppi Sesto2030 e Insieme per Sesto, da sempre interessate alla tematica e già in passato organizzatori di incontri pubblici per parlare di “politiche green“. Ospiti dell’incontro Andrea Ballocchi, giornalista specializzato in tecnologia, Gianluca Fulli, vicecapo unità al Centro Comune di Ricerca di Ispra dove guida le attività del team Smart Electricity Systems and Interoperability e Luca Colombo, agente di sviluppo locale.

Il caro bolletta è infatti uno degli argomenti più discussi dai mesi di quest’anno; non si parla solo di qualche euro in più in bolletta, da compensare magari con un’uscita in famiglia in meno, ma di bollette tre volte o anche quattro volte più care dei mesi precedenti, al punto tale che anche gli enti più importanti sono costretti a cercare delle soluzioni drastiche per fare fronte alla spesa energetica.

«In questo contesto di grande instabilità energetica, esiste una soluzione in grado di accrescere l’autonomia dei territori, basata sulla partecipazione volontaria di privati, aziende e enti comunali: si tratta della comunità energetica rinnovabile o CER – spiegano gli organizzatori dell’incontro –  Questa soluzione è stata proposta già nel 2018 dalla Comunità Europea con la direttiva 2018/2001 sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili, rafforzata poi con la direttiva 2019/944 relativa alle norme comuni per il mercato interno dell’energia elettrica.  La CER è un soggetto giuridico autonomo e permette di creare dei sistemi locali di gestione, produzione e distribuzione dell’energia. Essa viene generata direttamente dai soci aderenti alla CER da fonti rinnovabili, per lo più fotovoltaici.  Non si tratta dunque di una ri-distribuzione dell’energia comprata sui circuiti convenzionali ma di autoproduzione e distribuzione tra le parti, soci della CER. L’espandersi di nuove CER può portare numerosi benefici da un punto di vista economico, sociale e ambientale: incremento degli investimenti, aumento della coesione tra abitanti dello stesso territorio, incentivo per una gestione responsabile dell’energia, riduzione delle emissioni di CO2».  

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Pubblicato il 09 Settembre 2022
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