Che cos’è il “Cenacolo” di Sesto Calende citato da Vittorio Sgarbi a Gallarate
Tra le bellezze del territorio citate dal critico d'arte c'è anche un affresco sestese molto particolare. Si trova all'interno dell'Abbazia di San Donato ed ecco perché è così speciale

La città di Sesto Calende ospita, tra tanti beni e luoghi di pregio, un piccolo gioiello dell’arte. Si trova all’interno dell’Abbazia di San Donato, il più importante monumento sestese, edificato tra il IX e X secolo.
Al suo interno, in uno spazio quasi defilato rispetto alla navata centrale della chiesa è custodita una “Ultima Cena” davvero speciale.
Si tratta di un affresco rinascimentale, datato 1581, e dipinto dal pittore svizzero Giovanni Battista Tarilli da Cureglia che ci riporta immediatamente con il pensiero alla famosissima opera di Leonardo Da Vinci. Di questo Cenacolo ha parlato ieri anche Vittorio Sgarbi nel suo intervento al Teatro Condominio di Gallarate dedicato al patrimonio artistico del territorio.

E in effetti, per gli amanti dell’arte e in particolare delle opere di Leonardo, l’ultima cena dell’Abbazia è davvero di rilievo. Le opere del Tarili si ispirano ai grandi maestri dell’epoca tra cui appunto il maestro vinciamo, dalla cui opera con buona probabilità può aver preso spunto per la realizzazione del suo affresco. Tutta l’Abbazia in verità merita una visita: il ciclo di affreschi custoditi al suo interno è stato sottoposto a un recente restauro, grazie anche al contributo di molti cittadini sestesi.