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Sedici positivi a Sesto. Buzzi: “Percepibile abbassamento del livello di attenzione”

Con una lettera il primo cittadino lancia un appello ai propri cittadini: “Se non vogliamo tornare reclusi in casa con incalcolabili ed irreparabili danni economici e sociali, dobbiamo collaborare tutti attraverso i nostri singoli comportamenti responsabili”

coronavirus, covid-19

Dopo l’incremento di contagi dello scorso mercoledì, a Sesto Calende salgono a sedici i casi positivi al coronavirus. A confermarlo, come sempre, è stato questa sera, venerdì 9 ottobre, il sindaco Giovanni Buzzi in lunga lettera indirizzata ai propri cittadini in cui il primo cittadino lancia un appello:

«Possiamo notare un certo rapido incremento dall’ultima comunicazione – scrive Buzzi – era una tendenza purtroppo attesa, anche in funzione dell’evoluzione stagionale e di altri fattori statistici come il rapporto fra numero di tamponi e dato di positività e la ripresa di alcune attività doverose che comportano un maggiore contatto sociale. Devo tuttavia segnalare che è in atto da tempo un percepibile abbassamento del livello di attenzione riguardo soprattutto al rispetto delle distanze interpersonali».

«Non è possibile a volte, per motivi penso evidenti a tutti – aggiunge il sindaco sestese – instaurare un regime di controllo e repressione capillare e assoluto per un evidente limite delle possibili attività di controllo a tappeto.  La migliore condizione di sicurezza è quindi garantita da un altro grado di responsabilità di tutti»

Tre dunque le principali raccomandazioni indicate da Buzzi per evitare che la situazione possa ulteriormente peggiorare:

1) non diamo la mano né il pugno né il gomito, come è venuto in uso, perché è sempre un motivo di avvicinamento e contatto ed è sempre preferibile un saluto a distanza che non è certo un gesto di scortesia: è anzi scortese mettere nelle condizioni l’interlocutore di dovere rispondere ad un gesto di avvicinamento indesiderato;

2) manteniamo la distanza: non sempre si possono mettere segnali di misura in tutti gli spazi pubblici aperti ma ormai credo che ognuno sia in grado di valutare qual è la distanza corretta. In particolare, a genitori con figli e agli studenti già in età per capire ed in fila per l’attesa di entrata o di un mezzo di trasporto, si raccomanda di aver la pazienza e l’attenzione di mantenere una corretta distanza che non può essere sempre e comunque rammentata e controllata o meglio sanzionata dal personale scolastico e dalle forze dell’ordine. Occorre su questo un grande senso di responsabilità personale e di attenzione in quanto non sempre a volte ci si ricorda il distanziamento che deve entrare purtroppo nella nostra abitudine istintiva;

3) utilizziamo i dispositivi di protezione suggeriti e non solo semplicemente indossiamoli: mascherine protettive tenute sul mento non hanno alcuna utilità se non nel momento in cui dobbiamo fare qualcosa di ineludibile come bere un caffè ma ricordiamoci poi di rimetterle subito in posizione corretta.

«Se non vogliamo tornare reclusi in casa con incalcolabili ed irreparabili danni economici e sociali – conclude Buzzi nel proprio appello – dobbiamo collaborare tutti attraverso i nostri singoli comportamenti responsabili».

Pubblicato il 09 Ottobre 2020
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