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Pittura barocca del Verbano, la conferenza è online

Appuntamento sabato 2 maggio, su Youtube con la storica dell’arte Marina Dell’Omo

Sabato 2 maggio 2020 alle ore 17.30 conferenza on line sulla pittura barocca del Verbano, l’evento avrebbe dovuto svolgersi “in presenza” Cannobio, ma viste le disposizioni anti coronavirus l’appuntamento si sposta sul canale YouTube e sulla pagina Fb della Rete Museale Alto Verbano. La storica dell’arte Marina dell’Omo passerà in rassegna alcuni capolavori barocchi cittadini, oltre che più in generale dell’Alto Verbano

(https://www.youtube.com/channel/UCiFoBLioewwF_tWrORfNGDg . Facebook @RETEmusealeALTOVerbano)

La Rete Museale Alto Verbano torna così a proporre con questa nuova modalità un appuntamento della stagione culturale ‘Verbano Barocco‘ , che gode del sostegno dell’Unione del Lago Maggiore e della Fondazione Comunitaria VCO, ed è legata alla grande iniziativa regionale ‘Piemonte Barocco’.

Relatrice di rilievo Marina Dell’Omo, già funzionaria della Soprintendenza Belle Arti del Piemonte, è una profonda conoscitrice del patrimonio d’arte barocco, cui ha dedicato nel corso degli anni svariati studi e pubblicazioni.

La cultura figurativa barocca nel Verbano presenta aspetti diversificati per quanto riguarda la committenza, ma omogenei nella sostanza, considerando la provenienza delle opere, principalmente lombarda. La presenza dei Borromeo in molte delle località del territorio indirizza le scelte degli artisti anche nelle chiese, mentre al contempo l’emigrazione soprattutto verso Milano degli abitanti verbanesi diventa un altro tramite per l’arrivo dei manufatti.

In ultimo, a seguito delle soppressioni napoleoniche, alcuni luoghi raccolgono opere provenienti dalla Lombardia e non solo, già ospitate in conventi che avevano subito la chiusura. Tutti elementi questi che contribuiscono a dotare questo contesto geografico di una straordinaria ricchezza qualitativa, oltre che quantitativa. Ad anticipare questa ricchezza il dettaglio scelto per la promozione dell’evento, tratto da un’opera di Stefano Maria Legnani, meglio noto come “Legnanino”, proveniente dalla chiesa di San Giorgio a Cannero Riviera. Ma altri gioielli saranno svelati nel corso dell’incontro…

Marina Dell’Omo

Storica dell’arte, ha lavorato in modo particolare sull’arte novarese, verbanese e lombarda del Seicento e Settecento, pubblicando al riguardo numerosi studi, saggi per riviste e alcuni studi monografici. Tra questi un volume sulla cattedrale di Novara (La Cattedrale di Novara. Arredi e decorazioni dal Cinquecento all’Ottocento, EDA, Torino 1993) e una monografia sul pittore milanese Stefano Maria Legnani (Stefano Maria Legnani «Il Legnanino», Bologna 1998). In collaborazione con Filippo Maria Ferro ha realizzato un repertorio della pittura del novarese tra il XVII e il XVIII secolo (La pittura del Sei e Settecento nel Novarese, Società storica novarese, Novara 1996), con Flavia Fiori il libro I tesori degli emigranti (Interlinea, Novara 2005), sui rapporti tra committenza artistica ed emigrazioni nel Cusio, con Filippo Maria Ferro ha approfondito Filippo Abbiati regista del barocco in Lombardia (Novara 2018) e con Sergio Monferrini ha coordinato e curato Forme che volano, atti del convegno tenutosi a Novara nel 2012 ed edito nel 2014.

Verbano Barocco

Ogni anno la Rete Museale Alto Verbano propone iniziative culturali speciali per valorizzare i musei, il paesaggio naturale e il patrimonio artistico di questo territorio. Per il 2020 è protagonista il Barocco, rappresentato da monumenti insigni quali il Santuario della SS. Pietà di Cannobio e il Sacro Monte della SS. Trinità di Ghiffa, inserito nella rete UNESCO, ma anche da molte testimonianze meno eclatanti, ma non per questo meno preziose, meritevoli di essere conosciute. Nell’obiettivo di valorizzazione dei luoghi del Barocco è inoltre coinvolto il territorio confinante di Vignone con il complesso Monumentale di San Martino.

Conferenze, concerti, esposizioni, visite guidate, escursioni e crociere faranno rivivere il lago e le sue valli come erano nel Seicento. La programmazione subirà variazioni in relazione all’emergenza sanitaria, che verranno di volta in volta comunicate, ma viene nella sostanza confermata nella volontà di accompagnare il pubblico, nelle modalità consentite, alla scoperta di numerosi luoghi ed opere del Seicento.

Pubblicato il 28 Aprile 2020
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