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Generico 17 Nov 2025

Claino

Affreschi di Tibaldi a Claino: Università dell’Insubria e APPACuVI confermano l’attribuzione e rilanciano l’appello per i restauri Como, 17 novembre 2025 – Un ritrovamento straordinario arricchisce il patrimonio artistico della provincia di Como: nella chiesa parrocchiale di San Vincenzo Martire a Claino in Valle Intelvi sono riemersi, durante i lavori di restauro, affreschi di eccezionale qualità attribuiti a Pellegrino Tibaldi di Valsolda (1527-1596), uno dei maggiori protagonisti del manierismo post-michelangiolesco. L’attribuzione è stata formulata e confermata dal professor Andrea Spiriti, ordinario di Storia dell’arte moderna all’Università dell’Insubria, che ha presentato la scoperta nel corso di un incontro pubblico promosso da Università dell’Insubria e APPACuVI lunedì 17 novembre nell’Aula Magna del Chiostro di Sant’Abbondio a Como. All’incontro sono intervenuti anche il professor Umberto Piarulli, prorettore vicario dell’Ateneo, Marco Ausenda, presidente di APPACuVI (Associazione per la protezione del patrimonio artistico e culturale della Valle Intelvi), la dottoressa Ilaria Bruno della Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio di Como, Lecco, Sondrio e Varese, la restauratrice Eliana Tovagliaro e gli architetti Franco Grossi e Mariaemma Cioni Mori. Durante la conferenza è stato presentato il volume «Pellegrino Tibaldi – Gli affreschi scoperti a Claino», edito da APPACuVI e scritto dal professor Spiriti. Il testo documenta con rigore l’attribuzione e inserisce il ciclo pittorico nel percorso artistico del grande maestro lacuale, autore di opere che hanno lasciato un’impronta profonda tra Bologna, Milano e la corte di Spagna. La scoperta e il relativo studio perseguono più obiettivi: far conoscere al grande pubblico la bellezza e la drammaticità di questi affreschi dopo secoli di oblio, offrire un contributo scientifico di rilievo alla conoscenza della pittura lombarda del secondo Cinquecento, valorizzare il ruolo dell’Università dell’Insubria – e in particolare del Dipartimento di Scienze umane e dell’innovazione per il territorio (Disuit) – e promuovere il completamento del restauro, avviato con grande competenza da Eliana Tovagliaro. Il restauro, pur felicemente intrapreso, non è ancora concluso. L’intervento si inserisce in una più ampia opera di ristrutturazione della chiesa di San Vincenzo Martire, resa possibile grazie ai contributi di Regione Lombardia per il recupero della facciata e della Conferenza Episcopale Italiana per l’involucro dell’edificio, sotto la supervisione della Soprintendenza e su progetto degli architetti Grossi e Cioni Mori. «L’Università dell’Insubria auspica che l’importanza di questo ritrovamento sia compresa e condivisa da tutti coloro che hanno a cuore l’eredità della nostra terra», ha affermato il professor Umberto Piarulli. «La conservazione di queste preziose testimonianze è un dovere etico e culturale che travalica i confini parrocchiali per abbracciare l’intera comunità – ha sottolineato Marco Ausenda –. Per APPACuVI rappresenta un tassello fondamentale nella missione di salvaguardia e valorizzazione del ricco retaggio, anche spirituale, del nostro territorio». Al termine dell’evento, APPACuVI ha annunciato l’intenzione di attivarsi per reperire, con il sostegno di CEI, Regione Lombardia e delle Fondazioni regionali, i fondi necessari a completare il recupero e restituire gli affreschi al loro antico splendore. Il quaderno dedicato a Tibaldi, concepito anche come pamphlet di attualità, sarà distribuito capillarmente nelle parrocchie e nei comuni della Valle Intelvi, alla Comunità Montana, agli enti territoriali, alle biblioteche, alla Provincia di Como, alla Regione Lombardia, ai Musei Civici e Diocesani e alla Soprintendenza. Potrà inoltre essere richiesto direttamente ad APPACuVI da chi desideri riceverne una copia.

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