Lago Maggiore, acque profonde povere di ossigeno ma ancora adatte alle trote
Concluso il secondo triennio di educazione ambientale del Liceo Sereni di Laveno Mombello: gli studenti, guidati dall’idrobiologo Fabrizio Merati e sostenuti dal Comitato Bandiera Blu per Cerro, hanno monitorato il lago fino a 50 metri di profondità

Con un’uscita di campionamento sul Lago Maggiore si è concluso il secondo ciclo triennale di avvicinamento all’ecologia delle acque interne dedicato agli studenti del Liceo “Sereni” di Laveno Mombello. Il progetto, promosso dal Comitato Bandiera Blu per Cerro e condotto a titolo gratuito dall’idrobiologo Fabrizio Merati, ha combinato lezioni teoriche e attività sul campo per offrire ai ragazzi un approccio diretto allo studio della qualità delle acque. Il percorso, rivolto alle classi prime, seconde e terze, ha seguito una progressione in tre anni. (nella foto gli studenti del liceo Sereni di Laveno Mombello)
CAMPIONAMENTI NEL GOLFO DI LAVENO
Nei primi due gli studenti hanno affrontato i fondamenti dell’ecologia fluviale, affiancando il corpo docente nelle uscite sul Torrente Boesio per valutare lo stato qualitativo del corso d’acqua attraverso monitoraggi ambientali e analisi in loco. Nel terzo anno l’attenzione si è spostata sul Lago Maggiore, con la preparazione e realizzazione di campionamenti idro-qualitativi nel golfo di Laveno.
Le attività sono state svolte a bordo di un’imbarcazione attrezzata con strumentazione professionale, che ha permesso di prelevare campioni d’acqua dalla superficie fino a 50 metri di profondità. L’ultima campagna, effettuata il 2 ottobre 2025, ha fornito dati significativi.
CALA L’OSSIGENO DOPO I VENTI METRI
Le misurazioni hanno mostrato acque superficiali (0-10 metri) omogenee e ricche di ossigeno disciolto. Tra i 10 e i 20 metri si registra invece un netto calo di temperatura e una riduzione consistente dell’ossigeno, segnale del passaggio attraverso il termoclino, la fascia di transizione tra strati d’acqua con caratteristiche diverse. Al di sotto dei 20 metri, fino ai 50, temperatura e ossigeno si stabilizzano su valori più bassi ma costanti. Secondo l’analisi, il Lago Maggiore presso la stazione di Laveno mantiene una chiara stratificazione termica: uno strato superficiale chimicamente omogeneo fino a circa 20 metri e uno strato profondo (ipolimnio) altrettanto uniforme fino a 50 metri.
ACQUE ANCORA ADATTE AI SALMONIDI
Nonostante la minore ossigenazione degli strati più profondi, le condizioni risultano ancora compatibili con la vita delle specie ittiche più esigenti, come i salmonidi. Il progetto si conferma un’esperienza formativa preziosa, che unisce rigore scientifico e coinvolgimento diretto degli studenti, contribuendo a sensibilizzare le nuove generazioni alla tutela delle acque e dell’ambiente lacustre.
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