“Un impegno per le popolazioni colpite dalla guerra”: la mozione del centrodestra di Sesto Calende
Fratelli d’Italia e Siamo Sestesi (Lega e Forza Italia) chiedono un impegno concreto e iniziative a sostegno alle realtà attive sul territorio. La mozione fa esplicito riferimento alla situazione umanitaria nella Striscia di Gaza

Fratelli d’Italia e Siamo Sestesi, gruppi consiliari d’opposizione del consiglio comunale di Sesto Calende, hanno protocollato e depositato ufficialmente una mozione congiunta “per il sostegno alle popolazioni colpite da conflitti armati“.
L’argomento, almeno in parte, è stato discusso e “anticipato” in apertura del consiglio comunale di lunedì 28 luglio, quando il sindaco Elisabetta Giordani ha incentrato il primo punto all’ordine del giorno della seduta a un pensiero sulla condizione umanitaria nella Striscia di Gaza. In quel momento si è discusso brevemente anche della recente protesta agli stabilimenti sestesi della Leonardo, dove cinque attivisti, dopo aver imbratto il logo dell’azienda, sono stati denunciati.
Nel documento protocollato il centrodestra sestese chiede al sindaco Giordani e alla giunta di valutare, tra le altre cose, «l’inserimento di un momento informativo dedicato alle principali crisi internazionali» in apertura delle sedute consiliari, «affinché il Consiglio possa essere costantemente aggiornato e sensibile rispetto alle situazioni di guerra e sofferenza nel mondo».
Ma soprattutto i consiglieri firmatari (Jole Capriglia Sesia, Marco Colombo, Roberta Colombo, Mario Boatto e Marco Limbiati) rilanciano l’idea di una partecipazione della città a percorsi di solidarietà, facendo riferimento sia a esperienze passate come le raccolte solidali per l’Ucraina, sia alla presenza di realtà attive sul territorio: tra queste l’Associazione San Vincenzo De Paoli, che tramite la propria rete nazionale collabora anche con il Patriarcato Latino di Gerusalemme per fornire supporto umanitario nella Striscia di Gaza. «Si contano oltre 60.000 vittime civili, infrastrutture distrutte e una crisi sanitaria fuori controllo, come denunciato da Nazioni Unite, Croce Rossa, UNICEF e altre organizzazioni internazionali».
Nel testo protocollato viene infine chiesto all’amministrazione di Sesto Calende di «supportare, anche solo con il patrocinio o la comunicazione istituzionale, le iniziative benefiche attivate da soggetti riconosciuti e attivi sul territorio», con l’obiettivo di «stimolare una più ampia partecipazione civica». La proposta non fa riferimento a uno stanziamento economico diretto o una cifra prestabilita da impegnare, ma sottolinea il valore anche simbolico di un coinvolgimento pubblico e condiviso.
«Anche un gesto simbolico, se sostenuto da un’intera comunità, può rappresentare un importante segnale di vicinanza e umanità» si legge in chiusura della mozione, con l’invito a «Riaffermare il ruolo della Città di Sesto Calende come comunità aperta, sensibile e solidale nei confronti delle vittime di ogni guerra, senza distinzione di etnia, religione o nazionalità».
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