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A Cerro di Laveno cambia volto il Molo Sironi: “Un progetto che restituisce dignità e futuro a un’area abbandonata”

Tre interventi per trasformare un’area abbandonata in uno spazio pubblico moderno, accessibile e sicuro: è il progetto dell'amministrazione Santagostino

Progetto Cerro Laveno

A Cerro, frazione di Laveno Mombello ,si prepara l’importante riqualificazione dell’ex molo Sironi, che porterà nuovi servizi, una migliore qualità ambientale e un’area verde affacciata sul Lago Maggiore per bagnanti e turisti.

«Parliamo di un intervento strategico – spiega il sindaco Luca Santagostino – perché da anni quell’area era in uno stato di abbandono, inutilizzabile, con il molo che stava cedendo e una porzione di litorale inaccessibile. Abbiamo deciso di intervenire per restituire ai cittadini uno spazio prezioso, oggi reso moderno, sicuro e attrattivo».
Il tutto in tre azioni diverse e distinte

Il primo intervento, dal valore di 150mila euro, è stato richiesto nel 2020 all’Autorità di Bacino e riguarda la ricostruzione del molo e la creazione di un’area verde di 400 metri quadrati per la balneazione.

Il secondo intervento, già concluso, è stato realizzato da Alfa (il gestore unico provinciale del ciclo dell’acqua) con un investimento di 250mila euro e ha riguardato la deviazione dello scarico del depuratore, ora allontanato a 25 metri di distanza dalla riva per garantire una maggiore qualità delle acque.

Il terzo intervento, finanziato da Regione Lombardia e cofinanziato dal Comune (75mila euro), attraverso il bando per lo sviluppo dei distretti del commercio, ha previsto la sistemazione del camminamento in pietra, la posa di nuove panche moderne e la realizzazione di un chiosco di 15 mq, dedicato al noleggio di attrezzature, piccoli servizi turistici e somministrazione.

Progetto Cerro Laveno
Il progetto

Il confronto con il nuovo “Comitato Frazione Cerro”

In merito alle contestazioni sollevate dal neonato Comitato frazione Cerro, Santagostino ha voluto precisare diversi punti.

«Questo comitato  – ha spiegato Santagostino – non era ancora costituito quando abbiamo avviato il confronto. Abbiamo comunque avuto un incontro e spiegato nel dettaglio l’intervento. Il progetto era presente nel nostro programma elettorale del 2020, ha seguito un lungo iter con pubblicazioni, atti formali e autorizzazioni. Era tutto trasparente e accessibile. Abbiamo anche accolto alcune osservazioni: il chiosco sarà leggermente spostato, la pavimentazione modificata per ridurre l’uso di materiali non naturali».

Il sindaco ha anche chiarito che nessuna pianta sarà abbattuta: «L’unico albero coinvolto è un platano già traslato due anni fa. Nessun abbattimento. Anche la pavimentazione attorno al chiosco sarà ridotta al minimo».

Nasce a Laveno Mombello il comitato “Frazione Cerro“ per la tutela del lungolago

Spiaggia libera garantita a Cerro di Laveno

Una delle critiche più diffuse riguarda la presunta concessione dell’intera spiaggia. Anche su questo punto Santagostino è netto:
«Falso. Le spiagge di sabbia attuali restano completamente libere, come oggi. L’unica parte in concessione sarà l’area del nuovo molo, quei 400 mq, e un piccolo tratto di 20-30 metri quadri di spiaggia che non è mai stata usata da nessuno, senza scale di accesso. Il resto, cioè tutta la spiaggia di Cerro, resta pubblica e gratuita. Chi vorrà, potrà noleggiare sdraio e ombrellone nell’area attrezzata. Ma nessuno obbligherà nessuno: tutto il resto rimane com’è, solo con più servizi».

Il chiosco, in forma di container prefabbricato, sarà realizzato con materiali a basso impatto visivo, sarà dotato di servizio igienico pubblico e fornirà piccoli servizi turistici. Sarà affidato allo stesso gestore del chiosco storico, che garantirà anche la manutenzione ordinaria dell’area.

Progetto Cerro Laveno
Un render dell’area del porticciolo con il chiosco

“Progetto minimale, ma interveniamo dopo abbandono di vent’anni”

Infine, Santagostino ha risposto a chi accusa l’intervento di essere “inutile” o uno “spreco di risorse”: «Parliamo di un progetto da 75mila euro, dei quali 30mila servono per acquistare il container. Il resto è semina del prato, posa delle panche, sistemazione dell’area. È un intervento minimale, lo dico con chiarezza. Però serve a recuperare un’area lasciata all’abbandono da oltre vent’anni. Lì il molo era pericolante, i 400 mq non erano mai stati utilizzabili. Oggi lo saranno, con più sicurezza e più verde».

Progetto Cerro Laveno
Il molo pericolante

E aggiunge: «Con questi bandi regionali non possiamo asfaltare le strade o cambiare l’illuminazione pubblica. I fondi sono destinati a sostenere le attività economiche e turistiche. E lo stiamo facendo anche in altre aree: nell’area del Gaggetto di Laveno sta per partire un nuovo cantiere, e abbiamo riaperto il Parco delle Torrazze:  dopo 30 anni, con un piccolo chiosco. Ma su Cerro, ripeto, non viene tolto nemmeno un metro quadrato di spiaggia libera. Ne aggiungiamo invece 400 metri quadrati di spazio fruibile».

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Pubblicato il 17 Luglio 2025
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