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Quella parola di troppo dietro all’omicidio di Boris Rezzonico a Luino

A giorni l’udienza di convalida del fermo del figlio della vittima Ammanuel Francesco accusato di omicidio volontario pluriaggravato. Le poche parole di fronte al pm durante l’interrogatorio in caserma

Generico 07 Jul 2025

«Ragazzo problematico», dice il procuratore di Varese Antonio Gustapane. Situazione emotiva di «forte fragilità», sostiene il primo avvocato, Andrea Pusceddu, che ha assistito all’interrogatorio di Ammanuel Francesco Rezzonico di fronte ai militari del reparto operativo e della Stazione di Luino sostenuto da parte del ragazzo con le mani ancora tremanti per l’omicidio del padre, Boris Rezzonico, freddato con un fendente in area cardiaca e che difatti con la lunga lama da cucina ha colpito e compromesso il cuore dell’assicuratore luganese, morto sul colpo.

Francesco, non ancora venticinquenne che non riconosceva autorità tanto nella sua vita privata quanto in quella pubblica: anarchico a al punto da avere problemi con la giustizia, e persona che non permetteva intromissioni nei suoi affetti da parte di chicchessia. E il primo legale del giovane infatti ha relegato nell’alveo degli affetti («questioni di cuore»), della sfera sentimentale personalissima del ragazzo il diverbio nato col padre di domenica pomeriggio risultato a quest’ultimo fatale.

È quanto emerso in una prima, primissima fase seguita all’accoltellamento quando il giovane ha pronunciato frasi che presumerebbero una ammissione, appunto qualcosa rivolto al padre, al fatto che non si sarebbe dovuto intromettere in quelle faccende.

Qualche frase, non molto di più, per poi tacere. Forse non sarà così di fronte al giudice per le indagini preliminari di Varese, dottor Marcello Buffa che nei prossimi giorni, entro i tempi tecnici delle 96 ore dal fatto, il sospettato dovrà comparire per la convalida del fermo e la contestuale applicazione – scontata – della custodia cautelare in carcere per le medesime esigenze che stanno alla base dello stesso fermo di indiziato di delitto, «sussistendo serissime esigenze cautelari, con riferimento non solo all’evidenza del pericolo di fuga, quanto, soprattutto, alla pericolosità del soggetto», dicono dalla Procura.

Oggi, martedì, il nuovo legale subentrato nella difesa, l’avvocato Eugenio Losco, incontrerà Francesco Rezzonico in carcere, studierà gli atti e imbastirà una primaria difesa che potrebbe prevedere appunto una spiegazione più dettagliata del fatto dinanzi al magistrato. Sotto shock diversi legali del foro di Varese che per ragioni professionali e geografiche conoscono la famiglia, la storia di quell’atto d’amore consistito nell’adozione, vent’anni fa da parte della coppia: lui assicuratore e lei, la madre adottiva dei tre ragazzi, nota avvocata internazionalista specializzata anche nel ramo della protezione internazionale e del diritto umanitario.

«Quel ragazzo. Quel ragazzo è sempre stato causa di grandi problemi», commentano a mezza voce gli amici di famiglia, senza proseguire, rispettando la richiesta di discrezione fin da subito emersa da parte dei diretti interessati alla vicenda.

Andrea Camurani
andrea.camurani@varesenews.it
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Pubblicato il 08 Luglio 2025
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