L’appello degli esperti: “Sistema finanziario europeo, servono regole più semplici”
L’appello dal convegno “Less is more” all’Università Cattolica di Milano: semplificare senza rinunciare a stabilità e tutela

Un sistema normativo più snello ma altrettanto solido è la condizione necessaria per rafforzare la competitività dell’Europa. È quanto emerso dal convegno Less is more. How to Simplify and Improve the European Regulatory Process in the Financial Services Sector? (Meno è meglio. Come semplificare e migliorare il processo normativo europeo nel settore dei servizi finanziari?) che si è svolto martedì 20 maggio all’Università Cattolica del Sacro Cuore.
L’incontro ha preso le mosse dal rapporto Less is more, elaborato da un gruppo di esperti e accademici con il sostegno di varie associazioni bancarie europee, per proporre una revisione dell’attuale impianto regolatorio. «In un contesto geopolitico incerto e segnato dall’affermarsi di nuovi equilibri internazionali, l’Europa si trova a dover affrontare dinamiche inedite», ha osservato Elena Beccalli, Rettore dell’Università Cattolica.
«La Commissione von der Leyen II sta ponendo una forte attenzione al tema della competitività, tenendo conto del recente rapporto Draghi e del precedente rapporto Letta». Il preside della Facoltà di Scienze bancarie, finanziarie e assicurative, Giovanni Petrella, ha sottolineato come «negli ultimi 15 anni la regolamentazione finanziaria è diventata sempre più corposa e dettagliata».
Una complessità che «riflette anche la struttura del processo normativo europeo», ha aggiunto, e che spesso sfocia in normative «più complicate del necessario e probabilmente meno efficaci». Sul tema è intervenuta anche l’onorevole Irene Tinagli, Commissione Econ del Parlamento europeo, che ha ricordato come «la prudenza dell’architettura regolatoria europea è il frutto della memoria collettiva delle crisi che hanno colpito il nostro continente».
Per Sergio Gatti, direttore generale di Federcasse, «l’attuale impianto normativo europeo sconta una forte complessità e frammentarietà» che penalizzano la competitività e la chiarezza del sistema. Tuttavia, Less is more non propone una deregolamentazione, ma «un percorso di semplificazione convinta, maggiore trasparenza e miglior coordinamento».
Giovanni Sabatini ha ribadito l’urgenza di un intervento: «Bisogna agire nei prossimi 18 mesi». La revisione delle regole, secondo Sabatini, deve puntare sulla «proporzionalità» e su un quadro normativo più semplice e coerente con gli obiettivi di crescita.
Infine, Stefano Cappiello del MEF ha evidenziato il ruolo della leva digitale per agevolare l’applicazione delle norme e migliorare l’interoperabilità dei dati. Il convegno si è articolato in due sessioni, focalizzate sull’analisi del rapporto e sulle proposte operative. Tra i relatori, rappresentanti di istituzioni accademiche, autorità europee e associazioni di settore.
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