Lavori al Ponte di Ferro: Sesto e Castelletto propongono la chiusura in “due tranche”
I sindaci dei due Comuni sul Ticino chiedono ad Anas e Rfi di dividere il cantiere in due fasi da 15 giorni, anziché uno da un mese, così da ridurre l’impatto su traffico ed economia locale

“Smezzare” il mese di lavori previsto al Ponte di Ferro in due periodi da quindici giorni: è questa la proposta dei Comuni di Sesto Calende e Castelletto sopra Ticino di fronte alla futura chiusura dell’infrastruttura di collegamento sul fiume Ticino, la prima, partendo dal Lago Maggiore e andando verso sud, che unisce Lombardia e Piemonte.
Ancora non è chiaro sapere quando effettivamente ricomincerà la riqualifica del Punt da Féer, realizzato nel 1952 e già oggetto di lavori nell’estate del 2022. La prima soluzione dei due primi cittadini sarebbe orientata verso un primo blocco di lavori il prossimo settembre e un secondo nella primavera 2026, prima delle vacanze di Pasqua. L’argomento, ad ogni modo, sarà discusso a metà di maggio, durante il prossimo incontro tra amministrazioni, RFI e Anas, seguito dal tavolo di lavoro svoltosi a fine aprile in cui è emersa la necessità di chiudere nuovamente il ponte.
«Insieme all’amministrazione di Castelletto Ticino, ci impegniamo a lavorare in stretta sinergia per individuare le strategie più efficaci e affrontare con la massima attenzione le problematiche che inevitabilmente si presenteranno durante questo importante intervento infrastrutturale» queste le dichiarazioni con cui il sindaco sestese Elisabetta Giordani ha voluto allegare un report per fare il punto della situazione:
Il recente tavolo di lavoro del 23 aprile, al quale sono stati invitate Amministrazioni, ha evidenziato le importanti opere infrastrutturali in programma sul ponte tra Sesto Calende e Castelletto Ticino, che coinvolgono sia RFI che ANAS.
Durante l’incontro sono state illustrate ai sindaci Giordani e Stilo sia le fasi dei lavori, in parte già realizzate tra il 2022 e il 2024 e quelle da realizzare a breve, che prevedono interventi di consolidamento e completamento che necessitano la chiusura totale del ponte per circa 30 giorni, oltre a periodi di chiusura parziale.
Dopo una presentazione delle fasi, i Sindaci Giordani e Stilo, nell’accogliere con favore la ripresa dei lavori, hanno giustamente espresso le loro preoccupazioni riguardo all’impatto significativo che la chiusura totale del ponte ma anche le chiusure parziali avranno sulla viabilità, sui trasporti e sull’economia locale, estendendosi ben oltre i confini dei due comuni.
Pertanto, hanno sollecitato chiarimenti sulle modalità operative e sulle tempistiche degli interventi, soprattutto considerando i disagi passati e le ripercussioni significative sulla vita quotidiana dei cittadini e sull’economia locale.
Come attenzione nel voler minimizzare i disagi per la cittadinanza, la richiesta delle due Amministrazioni è stata di suddividere la chiusura totale in due periodi di quindici giorni, possibilmente scaglionati e in periodi di minor traffico o in concomitanza con altre chiusure.
Il prossimo incontro, previsto per la metà di maggio, sarà cruciale per definire aspetti fondamentali come la tempistica precisa della chiusura totale, i piani di gestione del traffico, le soluzioni per il trasporto ferroviario, la durata e la natura delle chiusure parziali e, non meno importante, le modalità di comunicazione alla cittadinanza.
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