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Francesco Toniutti in mostra a Verbania: il paesaggio si fa poesia in “Frammenti”

Dal 10 maggio all’8 giugno, a Casa Ceretti il percorso pittorico tra luce e frammenti nei paesaggi interiori dell'artista milanese

toniutti

Con Frammenti Francesco Toniutti torna a indagare la natura del paesaggio, questa volta attraverso la lente dell’incompletezza e della memoria.«idealmente in relazione al tutto del cosmo». Dopo aver esplorato il tema dell’acqua, l’artista milanese propone a Verbania un ciclo di opere inedite che catturano dettagli – rocce, profili montani, cascate – elevandoli a simboli del tutto, in un continuo dialogo tra materia e spirito.

La personale, a cura di Vera Agosti, avrà luogo nella sede di Casa Ceretti (il laboratorio per l’Arte del Museo del Paesaggio di Verbania di via Roma,) dal 10 maggio all’8 giugno a ingresso libero. Inaugurazione sabato 10 maggio alle ore 18,30.

La pittura costruisce forme che attendono “L’avvento della luce che ci unifica e ci assolve” scrive Mario Luzi. Proprio Mario Luzi, sottolinea Vera Agosti, è un importante riferimento letterario e simbolico nella poetica dell’artista: «Il frammento, che è ciò che noi possiamo percepire di questa grande massa di eventi, è un riflesso del tutto. Il frammento è degno di essere amato e considerato in se
stesso» (dalla conferenza “Uomo e Destino: il viaggio di una generazione” al Centro Culturale di Milano).

Colori acidi, pennellate dense e gesti pittorici intensi caratterizzano queste tele, dove l’espressionismo incontra il lirismo. Le influenze fanno riferimento ai Fauves a Van Gogh, ma il linguaggio è personale, meditato e vibrante.

«L’allestimento segue l’ordine cronologico e le opere procedono verso la luce. Nella sua poesia, Luzi ha indagato il mistero dell’esistenza umana attraverso domande senza risposta, ponendo a confronto la finitezza dell’uomo con la ricerca dell’eternità. Similmente Toniutti si confronta con il mistero della natura e la sua incomparabile bellezza».

FRANCESCO TONIUTTI

Francesco Toniutti nasce a Bollate (Milano) nel 1964. Studia Scenografia
all’Accademia di Brera con Rodolfo Aricò. La sua formazione artistica avviene, tra la fine degli anni Ottanta e l’inizio degli anni Novanta, nell’ambito della nuova figurazione. Nel 1993 al Centro San Fedele di Milano tiene la sua prima personale. In seguito viene selezionato diverse volte al Premio Morlotti-Imbersago. Espone, in anni successivi, in varie mostre personali, in gallerie e spazi pubblici, tra cui il Museo Diocesano di Milano e il Museo Francesco Messina con dipinti affiancati alle sculture di Carlo Ramous, in una riflessione attorno al tema del monumento. L’ultima mostra del 2024, Il Mistero dell’acqua, è stata allestita all’Acquario Civico di Milano.

Si sono occupati del suo lavoro, tra gli altri, Flavio Arensi, Andrea Beolchi, Paolo Biscottini, Maurizio Cecchetti, Luca Fiore, Giuseppe Frangi, Maria Fratelli, Marina Mojana, Domenico Montalto, Alessandra Redaelli.

Pubblicato il 30 Aprile 2025
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