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L’appello del mondo del turismo: subito linee guida e sostegni al settore, se no sarà impossibile ripartire

Longo Dorni: “Nel Verbano Cusio Ossola l’impatto sarà ancora più devastante, in quanto circa l’80% del nostro turismo è rappresentato da stranieri”

Antonio Longo Dorni, ex presidente del Distretto Turistico ed esperto di Comunicazione e formazione per il turismo, ha lanciato il gruppo facebook “Turismo, eventi e commercio: come ripartire” riservato agli operatori del settore. In pochi giorni hanno aderito in 247. Dalle proposte, richieste e preoccupazioni emerse è nato questo appello alle Istituzioni che riportiamo integralmente.

Egregi,
in questi giorni di emergenza abbiamo raccolto, attraverso la rete, le preoccupazioni e le istanze di oltre 250 operatori del settore turistico e del commercio del Verbano Cusio Ossola, dai Laghi Maggiore, Orta e Mergozzo al Monte Rosa, giustamente preoccupati per la “ripresa” delle proprie attività.

Ci rivolgiamo a Voi, alle Istituzioni, ai comuni, alle commissioni di esperti, perché l’emergenza economica e sociale venga gestita per tempo, per evitare ritardi e consentire agli operatori di valutare la sostenibilità della propria attività.

Se l’emergenza sanitaria, a cui giustamente si dà ora la priorità, è stata in parte imprevedibile, anche per gravità e rapidità di diffusione, ritardi non sono invece giustificabili per quanto riguarda la fase successiva, quella della gestione di una crisi molto difficile, in particolare per il settore del turismo, del commercio, degli eventi e degli spettacoli.

Da più parti si accenna, ragionevolmente, ad una ripresa “graduale” delle attività: comprendiamo che stabilire i tempi sia in questa fase prematuro, ma le “condizioni” di tale gradualità possono essere definite fin da subito, nel concreto, così da consentire agli operatori di adeguarsi, là dove possibile, o di valutare la possibilità o meno di riaprire con determinate condizioni.

La programmazione è infatti fondamentale, soprattutto in un settore, quello del turismo, che lavora per il domani.

Le misure relative ad esempio al distanziamento sociale possono essere infatti applicate più facilmente nei contesti lavorativi industriali, dove il numero degli addetti è definito, così come le postazioni di lavoro, mentre hanno un impatto determinante per le attività turistiche, per i trasporti, per tutto il settore della ristorazione, degli eventi, dei concerti e spettacoli, delle attività sportive e dei servizi alla persona.

E’ necessario pertanto conoscere con forte anticipo e nel dettaglio quali saranno i requisiti richiesti e le precauzioni di carattere sanitario da adottare, per le attività al coperto e per quelle all’aperto, nelle diverse fasi, la cui sostenibilità andrà approfondita anche con le categorie interessate.

E’ evidente che da tali condizioni di carattere sanitario dipenderanno le valutazioni dei singoli operatori, sia per coloro che avranno la possibilità – per metrature, spazi, tipologie di lavoro – di predisporre per tempo tutto quanto richiesto per riprendere appena possibile l’attività, sia per coloro che dovranno invece necessariamente prorogare le chiusure, data l’impossibilità di sostenere i costi o per oggettivi limiti strutturali nelle superfici o nei processi lavorativi (pensiamo ad esempio alle cucine).

A tale proposito si invitano anche i Comuni ad agevolare dal punto di vista burocratico ed economico, l’utilizzo di edifici, spazi e superfici pubbliche, ad esempio per ampliare i dehor o per ospitare eventi e spettacoli e a favorire in ogni modo le filiere locali nonché i servizi reperibili sul territorio.

Si consideri inoltre che nel Verbano Cusio Ossola l’impatto sarà ancora più devastante, in quanto circa l’80% del nostro turismo è rappresentato da stranieri, con una forte presenza anche di visitatori ultra sessantenni: valutata la diversa tempistica di diffusione del virus a livello europeo ed extra-europeo, la crisi del trasporto aereo e il clima generale, la ripresa sarà ancora più lenta e per questo andrà previsto un significativo e prolungato sostegno finanziario al settore, con maggiore liquidità per le imprese, in proporzione al fatturato maturato nelle ultime annualità, la sospensione delle imposte comunali (IMU – TASI – TARI) e la proroga della moratoria per mutui e affitti.

Tali provvedimenti dovranno riguardare necessariamente anche i lavoratori del settore, compresi coloro che sono stati assunti dopo il 23 febbraio 2020 e che oggi sono privi di qualsiasi copertura, nonché le diverse forme di ricettività, anche le più piccole, come i B&B o gli affitti turistici, che rappresentano per molte famiglie un importante sostegno al reddito.

Le chiusure o i ritardi nelle apertura stagionali determineranno infatti una situazione occupazionale di grande criticità per tutti i lavoratori stagionali che non potranno più beneficiare della NASpI, l’indennità mensile di disoccupazione.

La definizione di tutto quando indispensabile  per una possibile ripresa è prioritario rispetto ad ogni successiva azione di promozione o commercializzazione che si richiede possa prevedere due livelli differenti: da un lato una promozione a livello macro in capo alla Regione o ai soggetti incaricati a tale scopo, favorendo anche eventi di carattere eccezionale per un forte rilancio internazionale della destinazione e possibilmente un prolungamento della stagione turistica fino a dicembre, con l’apertura eccezionale dei Palazzi Borromeo, e dall’altro un sostegno diretto alle azioni promozionali svolte dai soggetti imprenditoriali del territorio, per raggiungere  – con campagne promozionali mirate – anche nicchie di mercato comunque preziose in una fase congiunturale come l’attuale.

Fiduciosi che voglia condividere questo nostro appello collettivo, estendendolo anche a tutti i comuni del territorio, ai gruppi di esperti e agli organismi preposti, distintamente salutiamo.

Referente per informazioni e contatti

dott. Antonio Longo Dorni

Pubblicato il 03 Aprile 2020
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