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Il geologo Felice e le bocce

Oltre al consueto report delle gare della settimana, Roberto Bramani Araldi traccia questa volta il profilo di un personaggio del mondo delle bocce: si fa presto a dire "presidente della bocciofila sotto casa"...

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TERRA DI LEGGENDE IL MONDO DELLE BOCCE – IL GEOLOGO

Stava lì, nella grande sala, solo a lui riservata, all’interno della sua villa, un po’ appartata in quel paese che gli aveva donato il piacere di nascervi, quasi sulla sponda lombarda del Lago Maggiore, leggermente in collina, a riflettere sulla recente decisione, della quale non era completamente convinto, tuttavia riteneva fosse l’unica strada percorribile, considerato l’evolversi degli eventi.

Era strano, per il dottor Felice Gaspari, laureato in geologia all’Università degli Studi di Milano, a pieni voti – mancava la lode, ma il 110 su 110 lo faceva sentire ancora orgoglioso del suo “cursus honorum”, soprattutto dopo essersi diplomato brillantemente in chimica industriale presso l’IIS Cobianchi di Verbania – ritrovarsi fra tutte le vetrinette e le teche che adornavano le pareti del suo sacrario senza provare la consueta emozione che lo pervadeva allorché vi metteva piede.

C’era una ragione recondita da svelare: Felice non solo si era costruita con l’intuizione e la dedizione assoluta al lavoro una solida posizione, avendo creato una Società d’ingegneria, orientata sulle prospezioni di carattere minerario, che gli aveva permesso di costruirsi la villa – se non era una magione poco le mancava – e di avere una vita decisamente agiata per sé e la famiglia, ma gli aveva anche consentito di coltivare a fondo una sua passione più o meno collegata alla geologia.

Infatti nelle vetrinette erano alloggiati una mole considerevole di fossili e cristalli di minerali, che si era procurato attraverso lunghe peregrinazioni nei rari momenti liberi, nelle zone che meglio si prestavano a offrire la possibilità di reperire, oppure di acquistare, i fossili che tanto amava.

Meta preferita era Bolca, nella Lessinia Orientale, in provincia di Verona, dove nella cava di Pesciara erano stati estratti innumerevoli reperti risalenti a milioni di anni fa, ma anche in Provenza a Digne-les-Bains, oppure in Germania nel giacimento di Solnhofen: in ogni luogo faceva provvista di gasteropodi, ammoniti, bivalvi e moltissime altre specie pietrificate preferibilmente nell’arenaria, oltre naturalmente a quarzi, piriti, fluoriti, malachiti e così via. 

Facevano bella mostra nella sala, illuminata sapientemente con spot orientati che le conferivano un aspetto quasi fiabesco.

Aveva scritto alcuni saggi in merito, partecipava a meeting, dibattiti, congressi di paleontologia: era se non un’autorità di certo un esperto del settore. 

Ma la sala, oltre a essere l’immagine delle sue profonde conoscenze, aveva sul fondo pure un armadietto basso, rigorosamente chiuso, nel quale erano stipati gli oggetti di un’altra sua fanatica predilezione: le bocce.

Aveva comprato un numero imprecisabile di set, dei colori più disparati, quasi dovessero competere con i reperti riguardanti la storia del pianeta, non per un esasperato criterio collezionistico, bensì perché ci giocava e amava cambiare spesso gli oggetti con i quali si cimentava nelle gare serali della zona.

Non è che il tempo dedicato alla professione fosse molto, inoltre tutto era fuorché un campione, ma come affermava sovente, non era importante primeggiare se madre natura non ti ha fornito delle doti necessarie, è importante realizzare un desiderio, compiere un cammino, magari microscopico, di crescita ogni volta che si scende in campo, per sentirti parte di un mondo colmo di valori.

Così, quasi per caso, quando la bocciofila locale si trovò in crisi, qualcuno gli propose di assumere la carica di presidente, anche con la speranza, affatto recondita, di riuscire a spillargli qualche soldo.

Il suo entusiasmo per lo sport delle bocce e, tutto sommato, per l’ennesima sfida, lo portò ad accettare l’impegno, che si prodigò in ogni modo di onorare come il ruolo imponeva. Ormai era diventato un’istituzione, in paese era il presidente della bocciofila e questo era il rovello che lo attanagliava nella sala dei fossili.

Sì perché, come tutti sanno, ogni moneta pur preziosa possiede il suo rovescio, e anche in questo caso il rovescio non era per nulla piacevole: ogni qual volta c’era un evento locale, veniva invitato e, qualora vi fossero autorità esterne al territorio, era regolarmente presentato.

Il signor Felice Gaspari, presidente della bocciofila locale.

La cosa in sé non era così disdicevole, ma lui laureato con 110 su 110 era il dottor Felice Gaspari, inoltre era titolare di un’Azienda che annoverava una trentina di dipendenti di alto livello, inoltre era un provetto conoscitore del mondo della paleontologia e della mineralogia: niente di tutto questo, signor presidente della bocciofila.

Il tutto poteva anche essere marginale, se non fosse che sovente, dopo due parole di rito, era perfettamente ignorato: del resto un politico non aveva affermato con sicumera, per indicare che si facevano le cose senza approssimazione, che non siamo come la bocciofila sotto casa?

E’ scontato: l’affermazione oltre che infelice era gratuita, però intanto la nomea era stata coagulata e il dottor Felice Gaspari, innamorato dello sport delle bocce, ma anche in assoluto orgoglioso dei traguardi raggiunti negli altri campi della sua vita di successo, aveva rassegnato le dimissioni, assolutamente irrevocabili, da presidente della bocciofila locale.     

                                                                                      Roberto Bramani Araldi      

PILLOLE DI BOCCE

22 ottobre – Padova – Campionati Italiani Bocce Paralimpiche DIR 

Individuale B DIR – Guzzi Joseph – Vharese – Campione Italiano

Coppia C 21 DIR – Cattaneo Fabio/Musazzi Federico –Vharese – Campioni Italiani 

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30 ottobre – Baraggese – prosegue regionale serale individuale ABCD

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Pubblicato il 29 Ottobre 2023
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