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Il Coronavirus rinvia i congressi ma “Azione” si struttura anche in provincia di Varese e guarda alle elezioni

A raccontare come si Azione si sta muovendo in questa fase è il coordinatore Andrea Di Salvo: "Nelle città siamo già al lavoro, troviamo fortissimo interesse da parte di persone che non hanno alcuna appartenenza politica"

andrea di salvo

Tra i partiti italiani “Azione” è quello guidato uno dei leader più “battaglieri” del panorama politico: l’ex ministro Pd ed europarlamentare Carlo Calenda. Al suo attivismo si deve la visibilità di un simbolo che fino a ieri è stato percepito come una forza di respiro prettamente nazionale. Se si abbassa lo sguardo in provincia si scopre però una realtà attività che da tempo sta cercando di imporsi e strutturarsi anche sul territorio.

L’adesione al partito a livello provinciale era nata in maniera spontanea come risposta alla proposta lanciata da Calenda e dall’altro noto fuoriuscito dal Partito Democratico Matteo Richetti. Così sono nati i primi gruppi locali a Sesto Calende e Gallarate che si sono poi diffusi in nuclei presenti in altri comuni del Varesotto: a Cairate, Solbiate Arno, Varese, Comerio, Tradate, Fagnano Olona, Busto Arsizio, Besnate, Jerago con Orago, Cavaria con premezzo, Caronno Varesino e Saronno.

Pronti ad una vera e propria stagione congressuale i militanti di Azione hanno però dovuto fermarsi di fronte allo stop imposto dall’emergenza pandemica. Dunque tutto rinviato, salvo qualche prima importante indicazione organizzativa ufficializzata a novembre con la creazione di un direttivo per la provincia di Varese che ha il compito di organizzare e sviluppare l’attività politica territoriale.

Nel comitato promotore nazionale e al coordinamento regionale c’è Giancarlo Pignone. Del comitato esecutivo fanno parte Andrea Di Salvo, Coordinatore Provinciale, Maurizio Marin, Organizzazione e Comunicazione; Angelo Senaldi, che di recente ha annunciato il suo passaggio dal Partito Democratico e che per Azione si occuperò di enti locali e amministratori, Sacha Bianchi di Sesto Calende e Carlo Alberto Coletto del gruppo di Varese.

«L’obiettivo adesso è quello di lavorare per allargare la nostra presenza territoriale in vista della stagione congressuale del prossimo anno. Dobbiamo trasformare tutto quello che fino ad ora è stata un’adesione spontanea in un percorso più strutturato». A raccontare come si Azione si sta muovendo in questa fase è il coordinatore Andrea Di Salvo.

Il primo orizzonte da affrontare, come è obbligatorio per un partito che voglia impegnarsi a livello locale, è la tornata elettorale dell’anno prossimo che in provincia di Varese significa il rinnovo di Consigli comunali e sindaci delle città più grosse ed importanti. «Azione ha un percorso avviato a Varese e Gallarate, dove si stanno già affrontando le tematiche centrali sui bisogni delle città, e a Busto Arsizio è appena nato un nuovo comitato guidato dal referente Emilio Buonanno. In questa fase si lavora sui temi e non si parla di liste. È prioritario lavorare sulla nostra presenza sui territori».

Su Azione sono molti gli occhi puntati dalla politica perché si presenta come un partito potenzialmente in grado di attrarre provenienze culturali trasversali. «Dal punto di vista politico – racconta Di Salvo – c’è un fortissimo interesse da parte di persone che non hanno alcuna appartenenza. Siamo convinti che la nostra proposta possa intercettare persone nuove. I primi a rispondere provengono dal mondo dei professionisti ma il raggio di Azione è rivolto ad uno spettro molto più ampio». Anche delusi da Forza Italia? «Ci sono sicuramente persone interessate anche da Forza Italia, quello è un mondo che si muoverà ancora molto, ma in questo momento non ci sono figure note di quel partito a livello provinciale che si siano avvicinate. Del resto non è neanche nostro interesse. Sicuramente però parliamo anche a quella fetta di elettorato».

Inevitabile affrontare il capitolo Italia Viva, un partito con molte affinità e alcune differenze dipendenti soprattutto dal carattere dei leader Calenda e Renzi. «In realtà a dividerci da Italia Viva è soprattutto una coerenza che noi rivendichiamo. Noi non abbiamo dato sostegno a questo governo perché avevamo motivazioni forti e serie. Non si può essere filogovernativi a Roma e poi essere anche opposizione nel paese. Questo è uno degli aspetti di incoerenza che troviamo nella formazione di Renzi. La politica non può essere tutto e il contrario di tutto perché questo è quello che ha portato la gente ad allontanarsi. Poi ovviamente sui territori il dialogo con Italia viva sarà più semplice perché su molte cose c’è intesa».

A completare l’organizzazione territoriale di Azione c’è l’Organismo di indirizzo politico del quale fanno parte lo stesso Andrea Di Salvo per il Comitato di Cairate, Armando De Falco, Comitato di Solbiate Arno; Carlo Alberto Coletto, Comitato di Varese; Carlo Marazzini, Comitato di Comerio; Cesare Losavio, Comitato di Tradate e Valle Olona; Davide Bevilacqua, Comitato di Fagnano Olona; Emilio Buonanno, Comitato di Busto Arsizio; Luigi Bassani, Comitato di Gallarate; Mattia Brazzorotto, Comitato di Besnate; Maurizio Marin, Comitato di Jerago con Orago; Remo Carabelli, Comitato di Cavaria con Premezzo; Sacha Bianchi, Comitato di Sesto Calende; Samuele Celona, Comitato di Caronno Varesino e Silvio Barosso, Comitato di Saronno.

Pubblicato il 20 Novembre 2020
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