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Meno studenti ma più classi alle medie: l’obiettivo è la scuola in presenza

Dalle note del Ministero al numero di alunni per classe: le primarie in provincia di Varese perdono 10 classe con 1091 alunni in mano. Alle medie il calo è di 444 studenti ma a settembre ci saranno due classi in più

corsi di lingua - lavagna - scuola

A meno di due mesi dall’inizio del nuovo anno scolastico 2021-2022 iniziano a delinearsi regole e numeri con cui fare i conti dal prossimo 13 settembre.
Il forte calo demografico in corso continua a farsi sentire sul numero di iscritti dalle secondarie di primo grado in giù, ma con effetti decisamente meno drastici rispetto agli ultimi anni sul numero di classi che risultano meno popolose. Questo perché, come ribadito anche dalla nota del Miur pubblicata oggi, giovedì 22 luglio dall’Ufficio scolastico territoriale di Varese,  “l’obiettivo prioritario è realizzare le condizioni atte ad assicurare la didattica in presenza a scuola, nelle aule, nei laboratori, nelle mense, nelle palestre, negli spazi di servizio, nei cortili e nei giardini all’aperto, in ogni altro ambiente scolastico”.

I NUMERI IN PROVINCIA DI VARESE

Il criterio generale nella scuola pubblica è stato creare classi prime meno numerose, per aiutare il rispetto delle distanze di sicurezza divenute imprescindibili (anche questo è ribadito dal Miur) nelle aule. Esempio emblematico di questo approccio sono le scuole medie.

Scuole secondarie di primo grado: nel saldo tra i ragazzi che hanno ottenuto il diploma di terza media a giugno e i nuovi iscritti in prima dal settembre 2021, le secondarie di primo grado della provincia di Varese hanno perso complessivamente 444 studenti. Ciononostante a settembre ci saranno 2 classi in più rispetto allo scorso anno scolastico

Scuole primarie: come sempre la flessione maggiore si fa sentire alle elementari, dove la differenza tra gli studenti che hanno terminato l’ultimo anno e i primini in arrivo di 1091 studenti in meno (l’anno scorso il gap era stato di 995 alunni) per un totale di circa 35500 studenti.
Mantenendo una media di 22 alunni per classe ci si sarebbe potuto aspettare una riduzione di 50 classi e invece al 13 settembre le primarie statali della provincia di Varese avranno solo 10 classi in meno.
Di queste una andrà persa nella città di Varese, dove la situazione delle iscrizioni appare molto fluida. Quattro scuole primarie del capoluogo non avranno la classe prima a settembre: Cairoli (Biumo inferiore),  Foscolo (Bosto), Settembrini (Velate) e Baracca (Capolago). Per contro però faranno una classe prima in più la Mazzini (centro), la Morandi (Brunella) e la Medea (Giubiano).

Scuole secondarie di secondo grado: alle superiori l’onda lunga del calo demografico si farà sentire nel 2025. Quest’anno invece, a settembre ci saranno circa mille studenti in più, anche grazie a ragazzi residenti nelle province di Milano, Monza, Como e persino Novara (soprattutto da Castelletto Ticino).
Studenti medi in aumento anche nelle scuole della città giardino, dove in teoria il calo demografico dovrebbe già farsi sentire ma è annullato dalla capacità attrattiva delle sue scuole. raccogliamo da  tutte zone in cui queste fasce di età sono in crescita.

LE LINEE GUIDA MINISTERIALI

Il Miur ha pubblicato una nota con le risposte del Comitato tecnico scientifico ad alcune domande sulla ripresa scolastica. L’obiettivo condiviso è creare le condizioni perché possa essere garantita il più possibile la scuola in presenza a tutti gli studenti.

Nell’ottica di “fare bene e in sicurezza”, il Miur emanerà a breve il “Documento di pianificazione delle attività didattiche, educative e formative in tutte le istituzioni del Sistema nazionale di Istruzione (Piano scuola 2021/2022)” finalizzato “per quanto possibile alla ripresa in presenza”.

Lo scenario è quello di confermare le regole sul distanziamento in aula, sugli ingressi e le uscite da scuola diversificati (nel tempo o nello spazio) e mascherine chirurgiche “nel caso in cui non sia possibile rispettare il distanziamento”.

Il Ministero incoraggia le vaccinazioni sia tra il personale scolastico (docente e non) sia tra gli studenti maggiori di 12 anni ma “ritiene che non debbano eseguirsi test in ambito scolastico né screening antigenici o anticorpali per la frequenza scolastica. Nessun test diagnostico preliminare è necessario, mentre – ove tale soluzione fosse giuridicamente percorribile – può ipotizzarsi la richiesta del green pass per il personale”, si legge nel documento del Cts allegato alla nota del Miur.

“La mutevolezza (propria delle pandemie virali) costituisce elemento di incertezza. Ma questa non può consentire prevalgano attendismo o “timore di sbagliare”, sul dovere di ponderata mente agire per organizzare il nuovo anno scolastico. – si legge nel documento – Il dovere di “buon andamento” non può essere frenato dall’attesa di una sempre nuova circolare, parere tecnico, indicazione guida che definisca, chiarisca, le indicazioni tecniche disponibili consentono che in ogni istituzione scolastica continuino ad organizzarsi le modalità concrete di avvio del nuovo anno scolastico”

L’obiettivo della ripresa dell’attività didattica in presenza, dopo un tempo difficile di discontinuità, che tuttora si dipana nell’incertezza, suggerisce di condividere quanto più possibile le fasi propedeutiche all’avvio del nuovo anno priuscendo a “cucire per ciascuna scuola un abito su misura”.

 

 

Lidia Romeo
lidiaromeo@gmail.com
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Pubblicato il 22 Luglio 2021
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