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Economia europea, quale sarà il futuro post-elezioni?

Dopo l'esito del voto, i principali indici europei hanno perso alcuni punti percentuali. L'Europa ha bisogno di stabilità politica

Bruxelles

Questo articolo è stato curato da Donato Antonio D’Ambrosio (@donato._dambrosio) dello Starting Finance club dell’Università Liuc di Castellanza 

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Durante lo scorso fine settimana, si sono tenute per la decima volta – la prima nel 1979 – le elezioni per il Parlamento Europeo. Quest’organo è di importanza assoluta in termini di poteri ad esso assegnati; esercita, infatti, il potere legislativo e di bilancio, in concomitanza con il Consiglio dell’Unione Europea, e il potere di controllo sull’operato della Commissione Europea. I risultati in alcuni stati membri sono stati in linea con quelle che erano le aspettative, mentre in altri hanno destato stupore causando addirittura lo scioglimento del parlamento nazionale in Francia. I mercati ne hanno subito risentito, con i principali indici europei che hanno perso alcuni punti percentuali.

Cambiamenti della scena politica

Nonostante in Francia il presidente Macron abbia sciolto anticipatamente l’Assemblea Nazionale (ovvero il parlamento) – indicendo nuove elezioni in seguito al primato netto ottenuto dal partito di estrema destra guidato da Marine Le Pen – e nonostante i tanti eletti degli altri partiti di estrema destra in Germania e Austria, l’equilibrio al parlamento europeo dovrebbe mantenere. La coalizione che vede uniti i gruppi Socialisti e Democratici, Renew Europe e il Partito Popolare Europeo (anche chiamata “Maggioranza Ursula”) dovrebbe quindi essere stabile con circa 400 seggi su 720 disponibili. In ogni caso, è importante sottolineare che la linea politica ed economica dell’Unione Europea sarà sicuramente influenzata dal prossimo governo che si creerà in Francia e dalle dinamicità che saranno presenti nel nuovo Parlamento Europeo. Ma come potrebbe cambiare l’economia europea in maniera più concreta?

Sviluppi dell’economia dell’UE

La nuova composizione del parlamento europeo comporterà dei possibili cambi di rotta in relazione a diversi percorsi che l’UE ha intrapreso negli ultimi anni, tra questi il Green Deal è uno di quelli che plausibilmente verrà modificato. Con questo piano, introdotto durante l’ultimo mandato di Ursula von der Leyen, la Commissione Europea si è impegnata a investire 1000 miliardi di euro in 10 anni per raggiungere l’obiettivo della neutralità climatica entro il 2050. Durante il prossimo mandato si potrebbe assistere ad un allentamento delle politiche green, per esempio modificando il Sistema per lo scambio delle quote di emissione oppure riducendo gli obblighi da rispettare per imprese e consumatori, a favore di una maggiore facilità di produzione e d’acquisto. In un contesto geopolitico internazionale così particolare come quello che l’Unione Europea sta vivendo, saranno cruciali le decisioni che riguardano il commercio internazionale.
Uno dei temi aperti è quello delle relazioni commerciali con alcuni stati dell’America Latina, rappresentati dal mercato comune Mercosur, e con la Cina. È difficile tentare di prevedere l’esito delle questioni con la potenza orientale, soprattutto perché nel prossimo novembre si voterà anche negli Stati Uniti per le elezioni presidenziali, e ciò sarà determinante per le relazioni internazionali.
Un ulteriore argomento che sarà sicuramente oggetto di dibattitto nei prossimi mesi è il budget europeo. Da questo strumento di programmazione economica e finanziaria settennale dipenderanno le spese del periodo 2028 – 2035. Si deciderà se modificare, ed eventualmente in che misura, i finanziamenti alla difesa (plausibilmente in aumento), alle infrastrutture, al digitale, alle politiche green, ma anche all’agricoltura – che da sola riceve più di 50 miliardi, circa il 30% del budget annuale – e si valuteranno le condizioni per poter ottenere i vari sussidi.
Il settore finanziario, e in particolar modo il reparto bancario, sembra essere uno di quelli che potrebbe risentire di più delle variazioni degli equilibri politici. Ci si aspetta un ridimensionamento delle attività di fusione e acquisizione, che comporterebbe una limitazione all’integrazione e al consolidamento del settore a livello continentale.

Conclusione

In attesa di conoscere quali saranno le nuove cariche istituzionali legate al parlamento europeo, si nota come queste elezioni europee pongono una base per l’Unione per i prossimi anni. Sarà necessario poter contare sulla stabilità politica, economica e sociale per affrontare le sfide del futuro, siano esse interne o esterne all’UE.

Fonti

https://www.morningstar.it/it/news/249991/le-conseguenze-sui-mercati-delle-elezioni-europee.aspx

https://www.wallstreetitalia.com/elezioni-parlamento-ue-cosa-cambiera-nella-politica-economica-europea/

https://www.ft.com/content/2253eb23-0c3e-48ce-9286-1992f209a4ca

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Pubblicato il 18 Giugno 2024
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