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Accordo Whirlpool-Arçelik: quei 200 milioni di “sinergie di costi” potrebbero essere tagli al personale

A gennaio Whirlpool ha confermato 51 milioni di investimenti a Cassinetta di Biandronno ma la storia insegna che le megafusioni tra gruppi industriali portano a sovrapposizioni e riduzione dell'occupazione

La protesta dei lavoratori alla Whirlpool di Cassinetta

«Su una comunicazione di tre paragrafi c’è poco da dire, mentre ci sono molte domande da porsi». Nino Cartosio, appena avuta la comunicazione dell’accordo tra Whirlpool e i turchi dell’Arçelik, è andato allo stabilimento di Cassinetta di Biandronno per incontrare i lavoratori. «Oggi non possiamo dire qualcosa di compiuto – continua il segretario provinciale della Fiom Cgil – se non che questa è la conclusione di un percorso iniziato un anno fa e che oggi vene definito. Bisognerà approfondire anche in sede politica e di governo quali saranno le implicazioni di questo accordo».
Delle domande, in attesa delle risposte di Whirlpool, però, si possono già fare.

QUEI DUECENTO MILIONI DI SINERGIE DI COSTI

Una prima domanda riguarda i 200 milioni di sinergie indicati nell’annuncio dell’accordo fatto da Whirlpool. La parola ”sinergie” va letta come tagli di costi che naturalmente comprendono anche quelli relativi al personale. «Bisogna alzare bene le antenne – sottolinea Cartosio – Abbiamo sufficiente memoria per dire che in 40 anni di megafusioni ci sono state sempre sovrapposizioni e che i risparmi sono stati fatti soprattutto con i tagli all’occupazione».
La preoccupazione poggia non solo sullo storico ma anche sulla reale potenza della turca Arçelik che ha già una capacità produttiva di rilievo in Europa e una politica commerciale piuttosto aggressiva. «Cercheremo di capire cosa comporterà questa integrazione – aggiunge Fabio dell’Angelo, segretario della Uilm Alta Lombardia – e quali effetti avrà sui lavoratori e in Italia. Certo che il rischio di sovrapposizioni, vista la struttura produttiva di Arçelik, è reale. Chiederemo da una parte l’intervento del Governo e dall’altra di anticipare, vista la comunicazione a sorpresa fatta dall’azienda, il prossimo incontro con Whirlpool che era previsto per il 3 febbraio prossimo».

COSA SUCCEDE A CASSINETTA?

Nell’ultimo incontro tra i sindacati dei metalmeccanici e i vertici della multinazionale americana, avvenuto l’11 gennaio scorso, Whirlpool ha comunicato il piano di investimenti per il 2023. Allo stabilimento di Cassinetta di Biandronno, polo dell’elettrodomestico da incasso, andranno  51 milioni di euro, 6 a Comunanza, 3 a Melano e 1 milione di euro a Siena. In quell’incontro  l’azienda ha fornito i dati del mercato dell’elettrodomestico che ha subìto una flessione generale del 20%. In questo quadro negativo l’elettrodomestico da incasso rimane un’eccezione poiché mantiene la sua quota di mercato, subendo solo una lieve flessione, pari al 2%.  Questo giustificherebbe la concentrazione di risorse della multinazionale americana sul sito di Cassinetta di Biandronno.

PERCHÉ AÇELIK NON HA COMPRATO TUTTO?

L’accordo fatto con i turchi prevede che ad Arcelik vada il 75% della nuova società e a Whirlpool il 25%.  Un assetto che sollecita un’altra domanda: per quale motivo i turchi non hanno comprato tutto? «Whirlpool è un’azienda che fattura 4 miliardi di euro solo nell’area Emea – conclude Cartosio – Può anche darsi che, vista la mole dell’operazione, non ci fosse la possibilità di rilevarla al prezzo che volevano gli azionisti americani».

Accordo tra Whirlpool e i turchi di Arcelik per il mercato degli elettrodomestici

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Pubblicato il 17 Gennaio 2023
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