In Italia esplode la voglia di ripresa
I dati congiunturali economici recenti hanno presentato un rimbalzo. Il 35% degli italiani prevede di aumentare i propri acquisti rispetto agli ultimi 2 anni
I dati congiunturali economici recenti hanno presentato un rimbalzo e il presidente del consiglio Mario Draghi ha raccontato degli incontri con imprenditori in cui ha registrato entusiasmo, energia e voglia di ripartire. Ma cosa pensano gli italiani rispetto alla situazione economica dei prossimi 12 mesi?
Il sentiment è la visione di prospettiva, cioè l’atteggiamento che i cittadini italiani esprimono nei confronti di un fenomeno prevalentemente economico. Demopolis, l’Istituto di ricerca, lo ha fotografato con una ricerca a livello nazionale che ha coinvolto un campione di 2000 persone, rappresentativo della popolazione maggiorenne. Ci sono tre dati importanti che emergono relativi alla fiducia, all’occupazione e ai consumi.
La maggioranza assoluta delle famiglie, il 52%, ritiene che la situazione economica migliorerà.
È impressionante il confronto rispetto ad un anno fa: a maggio 2020, alla fine della prima ondata, la percentuale di ottimisti era appena del 16%. Quindi il dato di ottimismo attuale è veramente sorprendente, e non rilevato a questi livelli in tutte le serie storiche precedenti. Sul fronte occupazione permane ancora un atteggiamento prudenziale con un dato nettamente diverso da quello relativo alla fiducia. Solo per meno di un quinto degli italiani, il 19%, ci sarà un miglioramento di occupazione; a fronte di un 30% che ne teme un peggioramento e un 51% per i quali non cambierà. Pesa in questo caso la preoccupazione personale del 20% degli italiani che si aspetta una persona in famiglia che perda il posto di lavoro.
Un dato complessivo comunque in significativo miglioramento rispetto alle rilevazioni di inizio 2021. Se il fronte del lavoro rimane incerto, l’esplosione di fiducia è giustificata dalla propensione al consumo, il traino economico in arrivo. Anche se solo il 12% si aspetta un miglioramento della propria situazione reddituale famigliare, il 35% prevede di aumentare i propri acquisti rispetto agli ultimi 2 anni. Le voci di spesa sacrificate nei mesi delle restrizioni sono quelle per cui si prevede un maggior rimbalzo e apertura dei portafogli. I beni e servizi in ripresa maggiore sono tutti “fuori casa”: ristorazione + 54%, vacanze e viaggi +40%, cultura, sport e tempo libero +33%.
L’Italia è stato il primo paese, fuori dalla Cina, a iniziare l’emergenza sanitaria. È passato ben oltre un anno dal 21 febbraio 2020 quando a Codogno è stato scoperto il “paziente 1” da Covid-19. Da allora la pandemia ha cambiato le nostre vite: la vicinanza è diventata una minaccia, sono mutati gli stili di consumo, il modo di lavorare, le modalità di comunicazione, il rapporto con il mondo medico.
Ora l’Italia potrebbe essere la sorpresa della ripresa. La fiducia non è tutto, e il rischio di fuochi fatui è insito in questi dati. In questa fase è un’opportunità unica da trasformare in crescita e sviluppo sostenibile. “If God gives you nothin’ but lemons then you make some lemonade” Bruce Springsteen.
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