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I droni di Leonardo consegnano materiale sanitario agli ospedali

I vantaggi sono evidenti: basso impatto ecologico e acustico, tempi e riduzione dei costi. La sperimentazione è stata realizzata in collaborazione con l'ospedale Bambino Gesù e Telespazio

Generica 2020

Hanno trasportato per oltre 30 km campioni biologici e generi biomedicali con un velivolo a pilotaggio remoto a propulsione elettrica. Si tratta di una sperimentazione, tra le prime fatte in Italia, realizzata da Leonardo, Telespazio e Ospedale pediatrico bambino Gesù per l’uso di droni per la consegna di materiale sanitario.  I vantaggi sono evidenti: basso impatto ecologico e acustico, tempi e riduzione dei costi.

Le prove si sono svolte tra il 19 e il 22 ottobre su tratte non facilmente raggiungibili per viabilità ordinaria. I droni hanno volato nei pressi di Roma tra due siti dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù distanti oltre 32 km: dal centro di prelievo di S. Marinella a quello di analisi di Palidoro e viceversa, utilizzando una modalità di controllo automatico oltre il campo visivo dell’operatore (BVLOS – Beyond Visual Line of Sight).

Con la piattaforma digitale T-DROMES, usata in questa sperimentazione, Telespazio (joint venture tra Leonardo 67% e Thales 33%) è in grado di fornire servizi costruiti sul modello di business “drone as a service”. La sicurezza dello spazio aereo è stata garantita da D-Flight, la piattaforma U-Space sviluppata e gestita da ENAV con Leonardo e Telespazio.

Il commento di Laurent Sissmann, senior vice presidenti unmanned systems di Leonardo: «Con le competenze che stiamo maturando, vogliamo essere di supporto al Paese per un ruolo di primo piano nelle operazioni e servizi basati su droni, in linea con gli obiettivi del Piano Strategico “Be Tomorrow – Leonardo 2030″».

«Abbiamo fortemente voluto avviare la sperimentazione in questo periodo di pandemia  – ha aggiunto la presidente dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, Mariella Enoc – che impone a tutti gli operatori sanitari una forte accelerazione dei percorsi diagnostici. La sperimentazione ci consentirà di studiare lo sviluppo di un servizio che può produrre forti miglioramenti dei processi clinici e logistici, a vantaggio un domani di tutto il sistema sanitario regionale e nazionale».

«Gli aeromobili a pilotaggio remoto – ha concluso il direttore generale dell’ENAC, Alessio Quaranta – rappresentano uno degli elementi trainanti dell’attuale rivoluzione industriale a cui guardano con interesse le comunità scientifiche e industriali di tutto il mondo. Poterli utilizzare a favore di scopi sanitari e sociali, rende questi strumenti ancora di più essenziali per lo sviluppo sostenibile della nostra società».

Pubblicato il 22 Ottobre 2020
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