Lu-Ve riapre in Hubei e dona 300mila euro all’Italia per la lotta al Coronavirus
La multinazionale di Uboldo dona 300 mila euro. Nel frattempo lo stabilimento di Tianmen (Hubei) ha ripreso a pieno ritmo
Da Lu-Ve spa, la multinazionale di Uboldo quotata in borsa e specializzata in scambiatori di calore ad aria, arriva un aiuto su quattro fronti: per gli ospedali varesini, il policlinico San Matteo di Pavia, l’Ulss della provincia di Belluno e la Fondazione San Bortolo di Vicenza. (nella foto l’ad di Lu-Ve Matteo LIberali con la delegazione cinese in visita allo stabilimento di Uboldo)
Il gruppo che fa capo alla famiglia Liberali ha donato 300mila euro per supportare il personale sanitario impegnato nella lotta contro il Covid. La donazione è stata destinata a strutture operanti nelle quattro provincie in cui si trovano gli stabilimenti italiani, come simbolo di vicinanza alle varie realtà locali. Il supporto di Lu-Ve è andato agli ospedali del territorio varesino, nell’ambito della raccolta fondi organizzata da Univa, alla Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo Pavia, all’ULSS Dolomiti Provincia di Belluno, iniziativa coordinata da Confindustria Belluno Dolomiti, e alla Fondazione San Bortolo Onlus per Ospedale di Vicenza.
«In tempi normali non avremmo reso nota questa operazione, ma il Paese vive momenti difficili e credo sia dovere di tutti noi, aziende e cittadini, agire e chiamare tutti all’azione. Non vogliamo soltanto offrire un aiuto concreto alle strutture cliniche che sono in prima linea contro la minaccia del Covid-19, vogliamo anche mostrare loro anche un segno di vicinanza, di stima e di gratitudine per la loro lotta a difesa della comunità e di tutti noi – ha commentato l’amministratore delegato Matteo Liberali –. Solo restando uniti e attenendoci alle indicazioni delle autorità competenti, possiamo vincere questa sfida e ripartire con ancora più entusiasmo, quando la crisi sarà alle spalle. In questi momenti difficili, un segnale di speranza arriva dalla Cina, dove il nostro stabilimento di Tianmen (Hubei), chiuso in seguito all’emergenza sanitaria è tornato a pieno ritmo. Ci auguriamo che presto anche il nostro Paese possa tornare a una quotidianità fatta di impegno e passione per il proprio lavoro e vicinanza agli affetti più cari. Insieme ce la faremo»
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