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Scoiattoli alieni in Valcuvia, in espansione verso Varese città e Valganna

Numerosi gli avvistamenti di scoiattoli di Pallas vicino a Varese, di cosa si tratta e perché dobbiamo preoccuparci

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Recenti avvistamenti segnalano, nelle vicinanze della città di Varese, la presenza di scoiattoli di Pallas, animali appartenenti ad una specie (Callosciurus erythraeus) diversa da quella dei nostri scoiattoli autoctoni (Sciurus vulgaris). Si tratta di animali “alieni”, cioè appartenenti a specie originarie di altre zone geografiche e introdotte in un ambiente nuovo per mano dell’uomo, e “invasivi”, cioè in grado di stabilirsi e riprodursi efficacemente in questi nuovi ambienti. La loro presenza può comportare conseguenze serie per ecosistemi e biodiversità.

L’unica popolazione italiana di scoiattolo di Pallas, Callosciurus erythraeus, è stata segnalata in provincia di Varese. Fino ad ora le segnalazioni si riferivano esclusivamente al territorio montano compreso lungo la sponda del Lago Maggiore tra Laveno e Luino, delimitata dalla Valcuvia e dalla Valtravaglia e qualcuna poco più a est, in Valganna. Le recenti segnalazioni vicino al capoluogo potrebbero essere occasionali oppure indicare l’espansione della popolazione originaria.

Mufloni valcuvia
Il muflone, altra specie aliena che vive in Valcuvia

Detto anche “scoiattolo dal ventre rosso” per la caratteristica colorazione rossastra dell’addome, che può variare fino all’arancione giallo, presenta il dorso di colore marrone olivastro, con la coda fulva leggermente ad anelli. Originario dell’Asia sud-orientale, è un altro arboricolo diurno, leggermente più piccolo dello scoiattolo rosso. Costruisce il nido sulle piante e si nutre di semi, germogli, bacche, funghi, talvolta anche di uova di piccoli uccelli. Gli scoiattoli di Pallas non hanno spontaneamente deciso di passare un soggiorno di villeggiatura tra la Valcuvia e la sponda del Lago Maggiore, ma la loro presenza è legata a rilasci accidentali o volontari di animali acquistati come pet.

scoiattolo rosso
Scoiattolo rosso, europeo

 

Scoiattoli alieni, una lunga storia

Se la presenza di nuovi abitanti dei boschi può sembrare una buona notizia, in realtà non lo è affatto, perché queste specie “aliene” e invasive sono responsabili di gravi squilibri nell’ecosistema boschivo, minacciando la sopravvivenza dei nostri scoiattoli rossi fino a determinarne l’estinzione.

A partire dal secolo scorso, specie diverse di scoiattoli provenienti da altre zone geografiche hanno fatto la loro comparsa sul territorio italiano. Introdotti per scopi ornamentali, come lo scoiattolo grigio nordamericano, Sciurus carolinensis, nel 1948, o acquistati come pet e poi rilasciati nell’ambiente naturale, per scelta o per errore, da detentori poco consapevoli, queste specie introdotte per mano dell’uomo, definite “alloctone” o “aliene”, si stanno diffondendo nei nostri boschi.

Il gambero della Luisiana apertura
Il gambero della Luisiana che ha invaso il Lago di Varese

È questo il caso anche dei tamia, di cui Eutamias sibiricus, originario del Giappone, e Tamias striatus o chipmunk, originario del versante orientale dell’America del Nord, piuttosto simili tra loro, sono le specie più diffuse.

Gli scoiattoli alieni sono presenti sul territorio italiano in misura diversa a seconda della specie. Se è ormai comune avvistare gli scoiattoli grigi nordamericani nei parchi cittadini e nei boschi di Piemonte, Liguria, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Toscana e Umbria, rappresentando un pericolo concreto per lo scoiattolo rosso, le segnalazioni di tamia sono  al momento limitate ad alcune zone del Veneto e a Villa Ada a Roma.

scoiattolo grigio apertura
Scoiattolo grigio, originario degli Stati Uniti

La competizione che si instaura tra le diverse specie, in particolare con lo scoiattolo grigio nordamericano, gioca a sfavore del nostro scoiattolo rosso, il quale subisce una continua diminuzione di risorse sia in termini di cibo sia di spazio. Lo scoiattolo rosso è una specie arboricola diurna, che necessita di un territorio maggiore rispetto alle altre specie arboricole. La riduzione dello spazio a disposizione diventa un fattore di stress importante, al punto da compromettere molte attività fondamentali per la sopravvivenza, quali la ricerca di cibo e la creazione di riserve per la stagione fredda.

Lo scoiattolo grigio, inoltre, si nutre anche di ghiande acerbe e utilizza le riserve di cibo che il rosso accumula per l’inverno, compromettendo il potenziale riproduttivo degli scoiattoli rossi a causa della carenza alimentare a cui questi ultimi devono fare fronte.

Scoiattolo grigio, scoiattolo rosso (inserita in galleria)

La convivenza comporta anche problemi per la salute degli scoiattoli nativi: il rosso, infatti, rischia di infestarsi con i parassiti intestinali tipici del grigio, in particolare con Strongyloides robustus, un nematode verso il quale non ha mai sviluppato nessun adattamento, cosa che invece accade per gli altri parassiti tipici degli scoiattoli rossi. Nel Regno Unito, inoltre, il parapoxvirus, un virus portato dai grigi che fortunatamente non è mai stato identificato in Italia, ha sterminato intere popolazioni di scoiattoli rossi che hanno contratto l’infezione.

Così come l’introduzione di una nuova specie, anche la scomparsa di una specie animale determina forti ripercussioni sull’equilibrio dell’ecosistema di cui fa parte, venendo a mancare uno dei molteplici fattori che lo caratterizzano. Lo scoiattolo rosso è importantissimo per il mantenimento della biodiversità della flora boschiva. Grazie alla sua abitudine di nascondere riserve alimentari nel terreno e di cibarsi anche di funghi e tartufi, favorisce il rinnovamento del bosco, la disseminazione di semi e spore e la diffusione di molte specie vegetali.

Olona green way

Anche lo scoiattolo di Pallas impatta negativamente sulle popolazioni di scoiattolo rosso, che proprio non amano i rapporti di vicinato. Nell’area in cui le due specie convivono, la densità delle popolazioni di scoiattolo rosso cala fino al 40%, con indici di crescita degli individui inferiori alla media. Inoltre, lo scoiattolo di Pallas è un accanito scortecciatore e crea problemi alle piante, ai frutteti e alla vegetazione. Potente rosicchiatore, può causare danni a cavi telefonici ed elettrici e agli impianti di irrigazione.

L’impatto sugli ecosistemi

Gli equilibri ecosistemici sono complessi, preziosi e fragili al tempo stesso, basati su connessioni tra le diverse specie animali e vegetali che si bilanciano secondo dinamiche ancora non del tutto comprese. L’azione dell’uomo modifica questi equilibri creando condizioni che variano di continuo, mettendo a dura prova la resistenza e la resilienza degli stessi ecosistemi. Diventa chiaro, quindi, come l’introduzione di specie alloctone possa rappresentare un fattore di notevole pericolo per la conservazione di un ecosistema e della biodiversità che lo rappresenta.

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Un recente studio condotto dall’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) rivela che la principale via di ingresso delle specie aliene in Italia è rappresentata dall’introduzione volontaria in strutture di contenimento con conseguente fuga involontaria. In questa categoria rientrano anche gli abbandoni in natura e i rilasci degli animali acquistati come animali da compagnia.

Benché esista un apparato legislativo complesso e in continua evoluzione volto a tutelare la conservazione dell’ambiente e della biodiversità, per quanto riguarda le specie aliene invasive, la prevenzione rimane il mattone fondamentale da cui partire. La prevenzione richiede però conoscenza e consapevolezza dei problemi.

Curiosità: scoiattoli animali superstar

Accattivante, simpatico e furbo, lo scoiattolo è sicuramente un animale che suscita emozioni positive e che evoca, nell’immaginario collettivo, paesaggi bucolici.

Dello scoiattolo, scriveva Primo Levi ne L’altrui mestiere, 1985:

“Dal greco skíuros, (“che fa ombra con la coda”, composto da skiá, ‘ombra’ e ūrá, ‘coda’, ndr) è stato ricavato il nome scientifico Sciurus, ma i latini del volgo, a cui l’accostamento iu non piaceva (ma piaceva loro, cosa abominevole, la carne della bestiola, che pure non pesa più di tre o quattrocento grammi), ne hanno trasformato il nome in scurius. Da qui a scoiattolo il passo è breve: ci si arriva grazie ad un doppio diminutivo, ed in verità sono pochi gli animaletti a cui meglio si addica il diminutivo: lo scoiattolo è un diminutivo vivente.”

Oltre al suo aspetto grazioso, però, giocano un ruolo importante le numerose apparizioni di questi animali in film, cartoni animati e fumetti per bambini.

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La lunga carriera da star di questo piccolo roditore inizia già nella metà degli anni ’40 del secolo scorso, quando il regista e animatore americano Tex Avery, padre di Bugs Bunny e Duffy Duck, inventa, per la Metro-Goldwyn-Mayer, Screwball “Screwy” Squirrel, noto anche in italiano come Lo scoiattolo Picchiatello, una simpatica canaglia un po’ fuori di testa, proprio come il nome lo descrive. Immancabile uno scoiattolo nel panorama di Hanna e Barbera, casa di produzione statunitense leader nel mondo dell’animazione: ecco Super Segretissimo (Secret Squirrel), l’agente segreto degli anni ’60, protagonista di mille avventure di spionaggio.

Ancora, dal mondo Disney, è famosa la tenera scoiattolina che si innamora di Semola nella Spada nella Roccia (1963), fino ad arrivare all’iperattivo Hammy della Gang del Bosco (2006) e all’indimenticabile Scrat dell’Era Glaciale (2002), nominato all’Oscar come miglior film d’animazione. Ultimo, ma solo in termini cronologici, Spocchia, protagonista di Nut Job – Operazione noccioline, lavoro del 2014 a firma del regista Peter Lepeniotis. Spocchia è uno scoiattolo “urbanizzato” che vive in un parco cittadino nientemeno che nella Grande Mela.

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Disegno di un Cronopio dentiacutus

Tutti questi personaggi sono scoiattoli rossi, appartenenti quindi all’unica specie nativa in Italia, Sciurus vulgaris. Tutti a parte Scrat, scoiattolo preistorico ossessionato dall’amore per le ghiande. L’immaginazione dei creatori di Scrat è andata però assai vicino alla realtà. La sua raffigurazione somiglia, infatti, in modo sorprendente, a un piccolo mammifero dai denti a sciabola, Cronopio dentiacutus, vissuto più di 100 milioni di anni fa, nel tardo Cretaceo. Il ritrovamento dei resti fossili di due crani in Patagonia, nel 2006, ha permesso a un gruppo di ricercatori dell’Università di Louisville di ricostruire l’identità e la biologia di questi mammiferi.

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Tim Burton sul set de La Fabbrica del Cioccolato

Anche gli scoiattoli grigi nordamericani e i tamia non sono meno avvezzi alla presenza in scena: Tim Burton utilizzò 40 scoiattoli grigi per le riprese de La fabbrica di cioccolato (2005), e i tamia sono nientemeno che i famosissimi interpreti degli eterni Cip e Ciop (Disney, 1947) e dell’altrettanto celebre ma ben più giovane, Alvin Superstar (Alvin and the Chipmunks, 2007).

Siamo ben felici di poter assistere sui nostri schermi alle avventure di tutti gli scoiattoli del mondo, ma lasciamo allo scoiattolo rosso la possibilità di rimanere il protagonista indiscusso dei nostri boschi.

 

Fonti

– Guillermo W. Rougier, Sebastián Apesteguía, Leandro C. Gaetano. Highly specialized mammalian skulls from the Late Cretaceous of South America. Nature, 2011; 479 (7371): 98 DOI: 10.1038/nature10591

– cinema.everyeye.it/notizie/fabbrica-cioccolato-cgi-tim-burton-volle-davvero-addestrare-40-scoiattoli-507406.html

– NEWS CINEMA – Gli scoiattoli nei cartoon, da Tex Avery a Nut Job

Domenico Misciagna – 02 maggio 2014

– repubblica.it – Scoiattolo rosso, fate che il futuro non sia grigio

  1. Martinoli – 28 Aprile 2020

www.repubblica.it/green-and-blue/2020/04/28/news/scoiattoli_vermi_e_salto_di_specie_quando_l_uomo_ci_mette_lo_zampino_-255035365/

www.lifeasap.eu – schede tecniche – Tamia Siberiano – Scoiattolo di Pallas

https://www.mammiferi.org/wp-content/uploads/2017/04/comunicazionemammiferi-org/2017/04/Scheda_GPM_Callosciurus_erythraeus-_IT.pdf

– Analisi e prioritizzazione dei vettori di ingresso delle specie aliene in Italia

Lucilla Carnevali, Andrea Monaco e Piero Genovesi

ISPRA – Dipartimento per il Monitoraggio e la Tutela dell’Ambiente e per la Conservazione della Biodiversità. Servizio BIO-CFS

 

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Pubblicato il 04 Aprile 2022
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