Quantcast

Le tante epoche dell’amministrare

Una lettera aperta del'ex sindaco di Brezzo di Bedero Daniele Boldrini ripercorre con ricordi e suggestioni le tappe amministrative di un paese al voto

Avarie

Qualche giorno fa ho voluto rendere partecipi i lettori di Varesenews (http://www.varesenews.it/2016/05/sto-fermo- un-giro- ma-vi- racconto-i- traguardi- raggiunti/519645/) degli aspetti più significativi della mia esperienza di 15 anni da amministratore e della vita della comunità di Brezzo di Bedero. Ne potremmo aggiungere molti altri e li menziono volentieri perché so che questo risveglia nei Bederesi il loro orgoglio di abitare in questo splendido paese:

– la grande festa nel maggio 2002 per la creazione del Gruppo Intercomunale di Protezione Civile, pochi giorni dopo un alluvione che aveva creato gravi pericoli in via Europa Unita, di cui ho ancora vivo il ricordo dei Cittadini impegnati a sgomberare il fango che scendeva copioso dalla strada (ho particolarmente impressa l’immagine di una ragazza infaticabile sotto il diluvio …… lei sa quanto Le sono e Le siamo grati);

– il conferimento nel 2004 della Cittadinanza Onoraria al Dottor Mario Manzin per il “determinante contributo allo sviluppo delle attività culturali di Brezzo di Bedero”;

– “dopo l’ufficio postale e la farmacia negli anni settanta, il più importante servizio avviato a Brezzo di Bedero negli ultimi 30 anni”, così definii il micronido all’inaugurazione del 20 settembre 2009;

– il 5 maggio 2012 è stato inaugurato il nuovo ambulatorio medico e, grazie alla generosa donazione dell’amico Alessandro Bellini, il videodermatoscopio, indispensabile per le visite dei medici della LILT Lega Italiana Lotta Tumori. E’ per me molto significativa la realizzazione del nuovo ambulatorio, perché ricordo essere stata la primissima esigenza segnalatami dai Cittadini dopo la mia elezione il 13 maggio 2001;

– oltre alla medaglia del Presidente Napolitano al “Battesimo Civico dei Diciottenni”, nel 2012 ha partecipato Nando Dalla Chiesa – figlio del Generale Carlo Alberto, ucciso dalla mafia nel 1982 – ed ha scritto un articolo tutto da leggere (su “nandodallachiesa.it”), intitolato “Brezzo di Bédero. I piccoli paesi dove si fa grande l’Italia”.

A questi ricordi si aggiungono quelli inerenti gli aspetti più pratici dell’impegno di un amministratore, delle relazioni con i Cittadini e della disponibilità, molto spesso al di fuori dei tempi e dei luoghi istituzionali.

Alcuni momenti sono stati veramente molto impegnativi e coinvolgenti, soprattutto dal punto di vista emotivo:

– seguire, al di fuori del programma di assistenza del Comune, una persona che le vicende della vita hanno reso fragilissima (già tossicodipendente a 13 anni), che trovava nel Sindaco l’unico suo punto di riferimento, il Sindaco che è stata l’ultima persona ad averlo visto in vita, poco prima di una morte drammatica nella solitudine di una camera d’albergo, ed è stata la prima persona ad essere chiamata per identificarne il cadavere;

– accompagnare la pattuglia dei Carabinieri per portare una notizia terribile a casa di una famiglia;

– ricevere le confidenze di un marito e di una figlia, della loro disperazione familiare che sembrava senza speranze;

– il periodo di emergenza idrica del mese di giugno 2005, in cui le grandi difficoltà erano supportate da una incredibile disponibilità degli amministratori, di tutto il personale del Comune, di Cittadini, dei Vigili del Fuoco, del Gruppo Alpini, della Pro Loco, dell’Associazione Carabinieri in Congedo e della Protezione Civile.

**************************

DA UNA MIA LETTERA SUL GIORNALE “BB” DEL 2012

(…)L’attuale panorama politico nazionale non aiuta chi deve amministrare: è in atto un processo di decentramento amministrativo che, come auspicato anche dalla Costituzione, porterà al federalismo, alla devoluzione e al riconoscimento di concrete autonomie locali. (…………) Nell’ottica della sempre maggiore autonomia che il comune acquisirà in futuro, dovremo essere capaci di applicare nuove logiche di gestione, dovremo puntare sul miglioramento del servizio, sulla formazione degli uomini e sull’attenzione ai cittadini. Si tratta di un modello che si avvicina molto al mondo imprenditoriale, alle gestioni aziendali che curano la qualità della produzione, la professionalità degli uomini e la soddisfazione dei clienti. E’ un’idea stimolante che, forse anticipando i tempi di un futuro quasi scontato, è sicuramente applicabile all’amministrazione pubblica, puntando costantemente all’obiettivo della soddisfazione dei cittadini (…)

Questa era la situazione che, dopo la riforma costituzionale del 2001, mi aveva tanto affascinato e stimolato all’inizio della mia esperienza amministrativa. Questo era il mio pensiero espresso il 30 maggio 2003, in occasione del cinquantesimo anniversario della ricostituzione del Comune di Brezzo di Bedero. Avevo letto queste parole sul bellissimo ballatoio del palazzo comunale, accanto al mio predecessore Sindaco, il compianto Giacomo Petrolo, e ricordo ancora il suo sguardo dall’alto della sua esperienza trentennale contro i miei pochi mesi da Sindaco. Forse il suo sguardo voleva farmi capire con eleganza che la realtà dei fatti avrebbe, prima o poi, spento i miei entusiasmi.

Mi ero sicuramente illuso e forse sbagliato: sono passati meno di 10 anni e sembra ora di vivere in un mondo diverso.

Per colpa della crisi economica e, soprattutto (a mio parere), per colpa della crisi di valori, della perdita degli ideali e delle convinzioni, abbiamo imboccato una strada – che sarà molto difficile percorrere nel senso opposto – diretta verso un pericoloso degrado politico, sociale e morale del paese. Ora non si parla più di autonomie degli enti locali (anche se la Costituzione le prevede ancora), il federalismo, che sembrava l’obiettivo imprescindibile di ogni schieramento politico (seppure con logiche e modalità diverse tra loro), sembra dimenticato.

Ora le norme impongono ai Comuni più piccoli di accorpare i servizi, con lo scopo, tutto da verificare, di ottenere un risparmio economico ed un miglioramento del livelloqualitativo. Ora i Comuni hanno come principale preoccupazione quella di far quadrare i conti, di rispettare le sempre più vincolanti norme centraliste e svolgono il fastidiosissimo ruolo di esattori per conto dello Stato.

E’ una nuova sfida che gli amministratori locali hanno, comunque, il dovere di affrontare con serietà e convinzione. Il futuro ci dirà se i sacrifici porteranno i benefici sperati.

**************************

Nella lettera del 2012 vi sono due epoche diverse, seppur divise da soli 10 anni.

Ora addirittura è depositata alla Camera dei Deputati una proposta di legge dell’Onorevole Lodolini volta alla soppressione dei Comuni con popolazione sotto i 5000 abitanti.

Se considero le mie aspettative del 2001 e di come sono state vanificate in pochi anni, evito di fare ulteriori previsioni per il prossimo futuro.

L’unica certezza che ho è che sarà sempre più necessario l’impegno delle persone per promuovere lo sviluppo della comunità e mantenere vivo il senso di appartenenza degli abitanti. L’impegno delle persone all’interno dell’amministrazione comunale e dei Cittadini disponibili a collaborare. E’ necessario solo che siano seri e motivati.

Daniele Boldrini

Brezzo di Bedero, 3 giugno 2016 

Pubblicato il 03 Giugno 2016
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Segnala Errore