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Cimice asiatica, in Piemonte prosegue il lavoro di squadra per il contrasto all’emergenza fitosanitaria

Nel 2020 è stato effettuato il rilascio di vespa samurai, antagonista naturale della cimice asiatica, in 100 siti del Piemonte, nell’ambito del programma nazionale di lotta biologica che ha visto la introduzione del parassitoide in 712 siti totali in Nord Italia

cimice asiatica sulle pesche di monate

Prosegue l’attività del tavolo di lavoro per la lotta alla cimice asiatica, un’emergenza fitosanitaria che continua a colpire duramente l’agricoltura del Piemonte.

Nel mese di marzo si è tenuta la riunione operativa per definire la strategia da portare avanti nel 2021. All’incontro, organizzato dalla Fondazione Agrion, hanno partecipato il Servizio Fitosanitario della Regione Piemonte, il Disafa dell’Università di Torino, la Camera di Commercio di Cuneo, il Gruppo Ferrero Hazelnut, le Fondazioni bancarie del territorio e le Organizzazioni di produttori e professionali. Nel 2021 dovrebbe proseguire l’attività di rilascio del parassitoide oofago Trissolcus japonicus (vespa samurai) sul territorio nazionale e quindi anche in Piemonte, se il Ministero dell’Ambiente valuterà positivamente il dossier presentato dalle Regioni e Provincie autonome a seguito dei lanci del 2020. Continueranno inoltre i rilievi per monitorare la diffusione del parassitoide, a seguito dei primi lanci realizzati nella scorsa estate.

Al tempo stesso proseguirà lo studio di altre strategie di difesa. Per quanto riguarda l’azione di monitoraggio quantitativo della popolazione di cimice
asiatica, nel 2020 sono stati tenuti sotto controllo 80 siti di cattura grazie ai quali è stato possibile stimare un’effettiva diminuzione della popolazione di Halyomorpha halys rispetto al biennio 2018-2019. Tuttavia questo non deve far “abbassare la guardia” ed è necessario comunque creare un fronte comune per difendere le produzioni agrarie.

È emerso che le specie coltivate più colpite da questa emergenza sono melo, pero, actinidia, pesco e nocciolo, meno invece susino e ciliegio. Nel 2020 è stato effettuato il rilascio di Trissolcus japonicus (vespa samurai), antagonista naturale della cimice asiatica, in 100 siti del Piemonte, nell’ambito del programma nazionale di lotta biologica che ha visto la introduzione del parassitoide in 712 siti totali in Nord Italia.

«Il Tavolo di coordinamento è diventato riferimento per il Piemonte e altre regioni italiane – ha commentato l’assessore regionale all’agricoltura e cibo, Marco Protopapa -. L’attività del gruppo di lavoro che in questi anni si è impegnato in ricerca e sperimentazioni ora prosegue per cercare soluzioni efficaci contro l’invasione della cimice che siano anche soluzioni sostenibili da un punto di vista ambientale e per la salute dei cittadini. È infatti necessario difendere le produzioni delle nostre aziende agricole colpite da questa emergenza».

Ha poi spiegato il presidente della Fondazione Agrion Giacomo Ballari: «In questi anni abbiamo portato avanti un lavoro importante, definendo un metodo per una efficiente gestione dell’emergenza fitosanitaria. Grazie alla sinergia creata tra il Servizio Fitosanitario Regionale, la Fondazione Agrion, il gruppo Ferrero Hazelnut, il Disafa Università di Torino e i tecnici del territorio è stato possibile monitorare efficacemente la Cimice asiatica e programmare importanti azioni di difesa tenendo sotto controllo non solo la loro efficacia nella lotta alla cimice ma anche il loro impatto sull’ambiente. Dobbiamo ringraziare in modo particolare Regione Piemonte, perché nel 2020 ha deciso di coordinare assieme alla Fondazione Agrion un progetto articolato e pluriennale in grado di mettere in rete Università, Istituzioni, ricercatori e tecnici, nel tentativo di gestire questa importante emergenza che ha avuto un impatto devastante su molte produzioni».

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Pubblicato il 19 Marzo 2021
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