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Allarme Rsa piemontesi: “Nelle strutture servizi a rischio”

Quattro le criticità inderogabili elencate nella lettera inviata da un centinaio di direttori a Regione, direttori generali Asl e prefetti

I direttori delle Rsa piemontesi scrivono a Cirio denunciando una situazione che può mettere a rischio i servizi erogati dalle stesse strutture. Un testo essenziale, che in estrema sintesi, fotografa una situazione che si fa sempre più difficile per le case di riposo della nostra regione.

Quattro le criticità inderogabili elencate nella lettera sottoscritta ieri da un centinaio di responsabili delle Rsa piemontesi e inviata al presidente della Regione, agli assessori Icardi  e  Caucino, oltre che a tutti i direttori generali Asl ed ai prefetti.

Per i dirigenti delle Rsa i nodi da affrontare quanto prima per non compromettere la tenuta delle strutture sono: la carenza di personale per i contratti più vantaggiosi offerti dai bandi Asl, le commissioni Asl che tendono a valutare sempre meno gravi le condizioni degli ospiti e a quantificare al ribasso i servizi richiesti, l’insufficiente osservazione clinica da parte dei Medici di Medicina Generale perché l’accesso programmato nelle strutture è rimasto solo sulla carta e infine le entrate ridotte del 20% a causa del mancato inserimento di nuovi ospiti in convenzione con le aziende sanitarie.

Di seguito il testo della lettera.

Spettabili,

i sottoscrittori di questa lettera, Direttori Responsabili delle strutture socio-sanitarie del Piemonte i quali, pur premettendo che le RSA non sono alla luce della normativa vigente realtà deputate alla presa in carico di utenti in acuzie quale è l’Anziano Covid positivo, non intendendo sottrarsi ai loro doveri professionali, desiderano comunque mettere in evidenza il limite oggettivo dell’esercizio della loro funzione dirigenziale richiesta dalle vigenti normative regionali al fine del mantenimento dell’accreditamento delle Strutture.

In sintesi:

1. Carenza di figure professionali sanitarie (medici e infermieri) e socio-sanitarie (OSS) causa continua sottrazione ogni qual volta che vi è una recrudescenza della pandemia da parte di ASL e ASO che attingono queste figure dalle piante organiche delle nostre strutture senza nemmeno garantire il preavviso;

2. Inadeguata quantificazione dei parametri assistenziali previsti dalla D.G.R. 45/2012, in quanto il rilievo sanitario (punteggi sanitari UVG) è sempre più elevato non viene rilevato per cui possono risultare insufficienti a garantire un accurato piano assistenziale ai nostri Ospiti;

3. Insufficiente osservazione clinica da parte dei Medici di Medicina Generale, in quanto l’accordo regionale per gli accessi programmati previsto dalla D.G.R. 45/2012 NON viene applicato su buona parte delle strutture piemontesi;

4. Mancato inserimento di Ospiti in convenzione da parte delle ASL; conseguente riduzione dei ricavi medi pari al 20% su base annua;

Queste sono quattro (4) prioritarie cause oggettive che inficiano la regolarità del nostro compito e che potrebbero mettere in pericolo, se non è già accaduto, l’erogazione del Servizio, che, a tutti gli effetti di legge, rientra tra i livelli essenziali di assistenza che dovrebbero essere garantiti dal Servizio Sanitario Regionale, in guanto tutte le nostre Strutture sono Accreditate con esso

Pubblicato il 01 Dicembre 2020
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