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Premosello, arrestato il sindaco Giuseppe Monti

L’inchiesta riguarda la realizzazione del reparto Covid alla Riss di Premosello

Il sindaco di Premosello Chiovenda, nel Verbano Cusio Ossola, Giuseppe Monti è stato arrestato. La notizia è arrivata in tarda mattinata.

Il primo cittadino è accusato di turbativa d’asta e falso in atto pubblico. Monti si trova agli arresti domiciliari. L’inchiesta che ha portato all’arresto è condotta dai Carabinieri di Polizia giudiziaria di Verbania e dalla Procuratrice Olimpia Bossi.

Le manette sono scattate per i reati di falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici e turbata libertà del procedimento di scelta del contraente. Monti si trova ora agli arresti domiciliari.

L’attività di indagine è iniziata tra marzo e aprile 2020, durante il primo lockdown, e nel corso dei controlli coordinati dalla Procura della Repubblica nei confronti di tutte le RSA della provincia del Vco per verificare se fossero commessi illeciti nel corso dell’emergenza sanitaria che stava provocando ovunque numerose vittime.

A Premosello, a seguito della realizzazione di una struttura di degenza temporanea per pazienti affetti da COVID-19 in un immobile adibito a Residenza Sanitaria Assistenziale (RSA) affidata in gestione alla società KCS di Bergamo, sono stati evidenziati alcuni passaggi che hanno portato a sviluppare l’indagine.

Secondo gli inquirenti in quel periodo il Sindaco avrebbe concordato con la società di gestione della RSA la realizzazione delle opere necessarie per la creazione di una struttura “COVID”, nonostante la mancanza di autorizzazione da parte della Regione Piemonte, espressamente negata, per un importo di circa 240mila euro a carico della stessa cooperativa, con la promessa che alla scadenza del contratto di gestione lo stesso Sindaco avrebbe provveduto a prorogare e affidare alla medesima KCS, senza bandire alcuna gara, la gestione per altri sei anni, nonostante la scadenza fosse prevista per il 30.9.2020.

Da quanto indebitamente promesso allora, i fatti si sarebbero concretizzati tra agosto e settembre scorso quando, alla scadenza del contratto di gestione, il sindaco ha prorogato di sei anni tale contratto senza bandire alcuna gara.

Oltre a questo il sindaco Monti, in concorso con la responsabile del servizio finanziario del comune, oggi indagata a piede libero, avrebbe falsificato la data sui documenti con i quali ha prorogato l’affidamento della gestione alla KCS e sul documento con il quale ha affidato la figura professionale di direttore di struttura della RISS comunale, con oneri finanziari aggiuntivi rispetto al contratto di servizi in essere, ad una donna, dipendente della cooperativa, affidandole di fatto la direzione della struttura.

Pubblicato il 25 Novembre 2020
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