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Misurazione della temperatura a scuola, l’ordinanza del Piemonte resta valida

La Regione Piemonte resisterà in giudizio contro l’impugnazione del Governo nei confronti della sua ordinanza che chiede agli istituti un ulteriore controllo sugli studenti

isis facchinetti scuola coronavirus

Continua lo scontro tra Regione e Governo sulla misurazione della temperatura prima dell’ingresso a scuola. Il Piemonte resisterà in giudizio contro l’impugnazione del Governo nei confronti della sua ordinanza con cui si chiede alle scuole di verificare che le famiglie abbiano effettivamente ottemperato all’obbligo previsto dallo Stato di misurare la temperatura ai figli prima di mandarli in classe e avvisa che il provvedimento rimane operativo almeno fino a quando il Tar non si sarà pronunciato sulla sospensiva.

Il presidente della Regione, nel far notare che le scuole piemontesi la stanno applicando senza particolare difficoltà, sottolinea che l’ordinanza verrà difesa con forza perché si è convinti che sia utile e necessaria, oltre a ricadere appieno nelle competenze della Regione, tra le quali c’è la tutela della salute dei cittadini, e quindi degli alunni, del personale scolastico e delle loro famiglie. Inoltre, integra le regole previste dal Governo di far misurare la febbre alle famiglie introducendo un meccanismo di controllo in più proprio per fare in modo che tale obbligo statale sia rispettato.

La Regione Piemonte ha incaricato il professor Vittorio Barosio di rappresentarla davanti al Tar e ha scritto allo stesso Tribunale chiedendo di poter esporre le ragioni che hanno portato all’emanazione dell’ordinanza.

Pubblicato il 16 Settembre 2020
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