L’autonomia differenziata passa in Senato: festeggia la Lega, i senatori Dem agitano il tricolore per protesta
Il testo è ora in attesa di essere esaminato dalla Camera dei Deputati. L’obiettivo del governo è vararlo prima delle elezioni europee del 9 giugno
Il disegno di legge (ddl) Calderoli riguardante l’Autonomia differenziata ha ricevuto il via libera dal Senato, con 110 voti a favore, 64 contrari e 30 astenuti. Il testo è ora in attesa di essere esaminato dalla Camera dei Deputati. L’obiettivo del governo è vararlo prima delle elezioni europee del 9 giugno.
Il disegno di legge prevede che, sulla base di intesa fra lo Stato e la Regione interessata, possono essere attribuite alle Regioni a statuto ordinario, che ne facciano richiesta, forme e condizioni particolari di autonomia in 23 materie. Si va dai rapporti internazionali alla protezione civile, dall’energia alla tutela della salute, dalla ricerca scientifica all’ambiente e via elencando, senza dimenticare le casse di risparmio, gli aeroporti, la previdenza complementare o l’ambiente.
A favore hanno votato i gruppi di maggioranza, il gruppo per le Autonomie e la senatrice Mariastella Gelmini, in dissenso dai colleghi del gruppo di Azione che si sono invece astenuti. Contrari, infine, i senatori di Alleanza Verdi Sinistra, Italia viva, Movimento 5 stelle e Partito democratico.
Il disegno di legge, che ora passa alla lettura della Camera dei Deputati, punta nello specifico a definire i principi generali per l’attribuzione alle Regioni a statuto ordinario di ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia (previste dall’articolo 116 della Costituzione). Tuttavia, il processo per ottenere tale autonomia non sarà semplicissimo: inizia con la stesura di uno schema di accordo tra lo Stato e la Regione interessata, seguito dagli emendamenti proposti dalla Conferenza unificata e dalle commissioni parlamentari. Successivamente, il progetto richiede l’approvazione del Consiglio regionale e infine la trasformazione in un disegno di legge da parte del Consiglio dei ministri, che dovrà essere esaminato e votato dal Parlamento.
Prima del voto finale sull’autonomia dai banchi dell’opposizione diversi senatori hanno cominciato a cantare l’Inno di Mameli mentre fogli con su stampato il tricolore sono stati esposti dai banchi del Partito democratico in Aula al Senato durante le dichiarazioni di voto.
Festeggia la Lega
“Grazie al governo e grazie anche al patto di maggioranza, di cui noi andiamo assolutamente fieri perché più poteri al premier significa dall’altra parte controbilanciare con più autonomia sul territorio. Viva la Lega, noi voteremo ovviamente a favore”, aveva detto il capogruppo della Lega, Massimiliano Romeo, annunciando il voto favorevole alla riforma dell’autonomia differenziata nell’aula del Senato. “Un gran risultato”. Così il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini.
Le parole del senatore Pd Alfieri
“Il provvedimento amplia il divario tra nord e sud. Il nostro Paese storicamente soffre di un sistema a due velocità che vede regioni virtuose e meno virtuose per quanto riguarda i livelli dei servizi offerti ai cittadini. Un sistema che è rimasto in piedi grazie a meccanismi di solidarietà e perequazione. Il diritto alla salute e all’istruzione deve essere garantito con stessi standard su tutto il territorio nazionale: in generale un cittadino che nasce a Catanzaro deve avere la garanzia degli stessi diritti di un cittadino nato a Milano. È così oggi? Non sempre purtroppo. Ciò che è certo è che con l’approvazione di questo provvedimento, senza la definizione dei “livelli essenziali di prestazione” e dello stanziamento delle risorse necessarie a garantirle, sarà sempre peggio: si scaverà sempre più un solco tra cittadini di serie A e cittadini di serie B, in base al luogo di nascita. Come Partito Democratico siamo sempre stati a favore delle autonomie locali e abbiamo provato a presentare emendamenti per affidare ai Comuni maggiori funzioni amministrative secondo il principio di sussidiarietà, ma la maggioranza ha votato contro perché ha in mente un neo centralismo regionale che amplia le diseguaglianze tra regioni e all’interno di una stessa regione. È altrettanto evidente che l’autonomia differenziata è diventata merce di scambio politico tra la Lega e Fratelli D’Italia. Autonomia differenziata per Premierato. Il Barattellum: un baratto sulla pelle dei cittadini inaccettabile, contro il quale ci opporremo fermamente anche alla Camera”.
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