Save the Children: “Già morti 3.500 bambini nella Striscia di Gaza, persi i contatti con tutti i nostri operatori”
Save the Children sottolinea come siano i bambini a essere maggiormente esposti al rischio di perdere la vita, essere feriti e vivere in grave disagio emotivo e sfollamento prolungato: "Più di un milione di minori sono intrappolati senza un luogo sicuro dove andare e senza una via di salvezza"
A seguito dell’annuncio delle “operazioni estese” via terra nella Striscia di Gaza, Save the Children sottolinea come siano i bambini a essere maggiormente esposti al rischio di perdere la vita, essere feriti e vivere in grave disagio emotivo e sfollamento prolungato. L’Organizzazione evidenzia quindi come saranno i più piccoli a subire il peso maggiore di un’incursione via terra, che provocherà ulteriori morti, feriti e sofferenze, e chiede l’immediata cessazione delle ostilità.
L’annuncio è arrivato mentre già si diffondevano le notizie di un aumento degli attacchi aerei, con l’interruzione totale dei servizi di internet e di telefonia mobile, a causa della quale Save the Children ha perso i contatti con i propri operatori a Gaza.
Sebbene la portata e la natura delle operazioni annunciate rimangano poco chiare, nel caso di un’incursione terrestre massiccia, più di un milione di vite di bambini – quasi la metà dei 2,3 milioni di abitanti di Gaza – saranno a rischio, come lo saranno anche quelle di un numero imprecisato di bambini ostaggi portati da Israele nella Striscia di Gaza.
Shadi, un membro del team di Save the Children a Gaza, ha inviato ieri un messaggio dicendo: “Sto cercando di raggiungere le persone, ma non c’è alcuna connessione… Potremmo morire tutti, potremmo sopravvivere, potremmo sopravvivere, potremmo…. pregate per noi”. L’Organizzazione che da oltre 100 anni lotta per salvare i bambini e le bambine in pericolo e garantire loro un futuro, è inorridita dalla rapida escalation di violenza e dalla profonda catastrofe umanitaria che si sta verificando a Gaza.
«Questo è orrore puro per tutti i bambini e i loro genitori. Nella Striscia di Gaza, più di un milione di minori sono intrappolati al centro di una zona di conflitto attivo, senza un luogo sicuro dove andare e senza una via di salvezza. Con le comunicazioni interrotte, i bambini sono tagliati fuori dal mondo, più isolati che mai. Non possono parlare con i propri cari e nemmeno chiamare un’ambulanza -ha dichiarato Jason Lee, Direttore di Save the Children nei Territori Palestinesi Occupati-. La Striscia di Gaza è un ambiente urbano piccolo e densamente popolato. Qualsiasi operazione militare su larga scala al suo interno mette immediatamente in pericolo i bambini e ha un impatto devastante sull’accesso all’assistenza sanitaria, all’acqua, al cibo e a ripari sicuri. I civili e le infrastrutture essenziali per la loro vita, come ospedali e scuole, devono essere risparmiati dalla violenza. Il conflitto ha già ucciso più di 3.500 bambini in meno di tre settimane. Nonostante Save the Children e migliaia di altre voci chiedano strenuamente un cessate il fuoco urgente, stiamo assistendo a un aumento delle operazioni militari. Esortiamo tutte le parti in conflitto ad adottare misure immediate per proteggere le vite dei bambini e la comunità internazionale a sostenere questi sforzi, come è loro dovere».
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.