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Tablet, cellophane e munizioni: ripuliti i resti dello spaccio “armato” in Valganna

Una sortita fra amministratori locali, volontari e gruppi di cittadini che hanno riportato il bosco com’era prima dell’arrivo dei pusher. Resta alta la guardia anche per le forze dell’ordine

Volontari e amministratori ripuliscono i boschi dello spaccio in Valganna

Tende, scatole di cibo, vestiti, pentole e persino munizioni: dalle montagne dello spaccio torna a galla di tutto. Un problema conosciuto e affrontato anche nell’ultimo comitato per l’ordine e la sicurezza publica arrivato a Luino, Palazzo Verbania, qualche mese fa. Sul tavolo del prefetto Salvatore Rosario Pasquariello la questione si palesava in uno dei refrain più sentiti dagli amministratori dell’Alto Varesotto, vale a dire lo spaccio nei boschi.

In questa occasione addetti ai lavori e sindaci avevano specificato sì l’importanza dell’attività di indagine da parte delle forze dell’ordine, ma anche il seguito sul territorio, cioè la necessità di prelevare quanto viene portato dai pusher e dai loro sodali e fiancheggiatori nel bosco per garantire le condizioni di permanenza anche per giorni nel fitto della boscaglia.

Il campionario è noto: certo tende “igloo“ facili da posizionare e da togliere, sacchi a pelo e generi alimentari, ma anche oggetti particolarmente dannosi per l’ambiente come batterie per auto impiegate per illuminazioni posticce o ricariche per tablet e cellulari che contengono acidi che non si combinano con l’ecosistema boschivo.

Tutto quanto trovato abbandonato nell’ultima sortita fatta domenica scorsa nei boschi della Valganna sulla strada per l’Alpe Tedesco quando amministratori – sindaci e consiglieri comunali –  dei paesi della valle, oltre a volontari delle associazioni che si occupano di raccogliere i rifiuti a bordo strada e a semplici cittadini si sono rimboccati le maniche e invece di riportare a valle qualche fungo, sul bordo strada sono finite decine e decine di sacchi pieni di schifezze.

E dai boschi dello spaccio, che non è più «semplice» bensì «armato», con sparatorie e atti di estrema violenza testimoniati dalle cronache degli ultimi mesi, sono difatti spuntate anche munizioni: due proiettili calibro 22 per pistola che sono stati consegnati ai carabinieri assieme ai tablet e ai cellulari che potrebbero costituire elementi di indagine.

Il resto dei rifiuti è stato smaltito facendo la raccolta differenziata.

La situazione sul versante della lotta allo spaccio è dunque attiva con la mobilitazione anche della cittadinanza, e sul fronte delle forze dell’ordine è di pochi giorni fa la sortita dei militari della compagnia di Luino che hanno individuato e distrutto un bivacco a Grantola. Anche in questo caso la protezione civile si è occupata di ripulire la zona.

Andrea Camurani
andrea.camurani@varesenews.it
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Pubblicato il 14 Settembre 2022
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