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Varese: la pioggia fa respirare l’agricoltura e il livello del lago Maggiore torna a crescere

L’arrivo della perturbazione è provvidenziale in campagna dove sono state avviate le semine primaverili dei cereali necessari anche all’alimentazione degli animali

VA in giro tappa uno Maccagno Lago Delio

Con la pioggia, torna a salire sensibilmente il livello dei laghi, con il Maggiore che oggi ha raggiunto una percentuale di riempimento del 34%, mentre il livello idrometrico del fiume Po è salito di 1,2 metri in un solo giorno per effetto del maltempo con la caduta di pioggia e la neve. A salire per effetto delle precipitazioni è stato anche il livello del vicino lago di Como, che era sceso ai minimi e ora ha recuperato una quota di riempimento del 14,5%, secondo il monitoraggio della Coldiretti.

«L’arrivo della pioggia – spiega Coldiretti Varese – è manna dal cielo nelle campagne dove sono state avviate le semine primaverili dei cereali necessari all’alimentazione degli animali, ma a beneficiarne sono anche le coltivazioni di grano seminate in autunno, ortaggi e frutta che hanno bisogno di acqua per crescere».

«La situazione resta purtroppo ancora preoccupante in un 2022 segnato fino ad ora da precipitazioni praticamente dimezzate con i cambiamenti climatici che – ne hanno modificato soprattutto la distribuzione sia stagionale che geografica, con l’emergenza siccità che – precisa Coldiretti Varese – continua ad interessare importanti aree del Paese a partire dal nord Italia dove si concentra il 30% della produzione agricola nazionale e la metà dell’allevamento».

«Per risparmiare l’acqua, aumentare la capacità di irrigazione e incrementare la disponibilità di cibo per le famiglie è stato elaborato e proposto insieme ad Anbi un progetto concreto immediatamente cantierabile un intervento strutturale reso necessario dai cambiamenti climatici caratterizzati dall’alternarsi di precipitazioni violente a lunghi periodi di assenza di acqua, lungo tutto il territorio nazionale. Il progetto prevede la realizzazione di una rete di piccoli invasi con basso impatto paesaggistico e diffusi sul territorio, privilegiando il completamento e il recupero di strutture già presenti. L’idea è di realizzare laghetti, senza uso di cemento e in equilibrio con i territori, che conservano l’acqua per distribuirla in modo razionale ai cittadini, all’industria e all’agricoltura, con una ricaduta importante sull’ambiente e sull’occupazione».

Pubblicato il 26 Aprile 2022
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