Il sonno dei bambini: dagli episodi di “terrore notturno” ai campanelli d’allarme
I consigli dei pediatri su come proteggere il sonno a partire dall'addormentamento, come riconoscere i diversi disturbi e capire quando intervenire
La qualità del sonno è un fattore di benessere per tutte le persone, ma per i bambini lo è in modo particolare: “Un buon ritmo sonno-veglia che garantisca la giusta durata del sonno e un andamento fluido e regolare del riposo, specialmente notturno, hanno un effetto positivo sia fisico sia psicologico”, spiegano i pediatri dell’Ospedale Bambin Gesù di Roma nella rivista “A scuola di salute” (a questo link).
Come proteggere il sonno dei bambini
CREARE UNA ROUTINE DELL’ADDORMENTAMENTO
come ogni momento importate della giornata anche l’addormentamento deve essere curato nella sua preparazione, con regole e abitudini che aiutano il bambino a tenere sotto controllo le proprie emozione dando continuità alle sue esperienza, quelle del giorno come della notte.
NIENTE SCHERMI O GIOCHI ECCITANTI DI SERA
Prima di andare a dormire è bene evitare stimoli eccessivi come il gioco della lotta, i videogiochi, la televisione o comunque contesti troppo rumorosi.
CHIACCHIERE STORIE E LETTURE SOTTO LE COPERTE
Come per ogni distacco dal genitore, anche quello che porta al sanno deve essere vissuto con consapevolezza e serenità dal bambino. Quindi il saluto della buonanotte da parte del genitore è fondamentale e può essere accompagnato, a seconda dell’età e delle preferenze, anche dal racconto di una favola, la lettura di un libro o una breve chiacchierata con voci appena sussurrate prima di salutarsi.
I disturbi del sonno dei bambini
DIFFICOLTA’ AD ADDORMENTARSI
Nei bambini più grandi a volte si osserva un’attiva resistenza al sonno, un atteggiamento oppositivo che, come in altri ambiti, rispecchia al crescente consapevolezza delle proprie capacità e il desiderio di affermarle. In particolare le opposizioni al sonno nascono più facilmente dopo giornate intense o se il tempo da passare insieme ai genitori si concentra nelle ore serali.
SONNO FRAMMENTATO
Se nel neonato i risvegli notturni sono normali e dipendono da bisogni essenziali come fame, sete, dolore o bisogno di contatto e rassicurazione, nei più grandi possono essere segnali di ansia, paure o preoccupazioni per la giornata scolastica che li attende.
INCUBI E TERRORE NOTTURNO
Gli incubi sono sogni spaventosi che contengono un’elaborazione mentale dei esperienze vissute o temute e stati d’animo. Provocano di solito un risveglio agitato, ma i genitori hanno modo di rassicurare il figlio che, se abbastanza grande, può anche raccontare loro il sogno.
Diversamente negli episodi di terrore notturno il bambino che urla nel sonno è solo apparentemente sveglio e si oppone ai tentativi di rassicurazione. Normalmente il giorno dopo il bambino non ricorda l’episodio e non appare turbato.
Quando preoccuparsi
DISTRURBI DI NATURA PASSEGGERA
“Normalmente i disturbi del sonno sono di natura passeggera e si risolvono con il risolversi delle situazioni che li hanno provocati o con piccoli accorgimenti che modificano le abitudini”, rassicurano i pediatri con riferimento ad esempio a fasi di passaggio, nuove esperienze o prove da sostenere.
QUANDO CHIEDERE AIUTO AL PEDIATRA
Se i disturbi del sonno durano a lungo tanto da ostacolare la normale vita del bambino in termini di frequenza scolastica, capacità di studio o di relazione per i frequenti stati di irritazione, confusone e stanchezza.
altro campanello d’allarme da non sottovalutare è quando sono i genitori a sentirsi troppo stanchi, confusi e senza risorse.
È bene rivolgersi al pediatra anche quando gli episodi di terrore notturno si ripetono molto spesso nel tempo.
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