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Angera dice “No” alla violenza sulle donne con un video e una rappresentazione teatrale

Lo spot realizzato dall’amministrazione comunale anticipa lo spettacolo di Michela Prando in scena in sala consiliare giovedì 25 novembre. Attività di sensibilizzazione anche nelle scuole angeresi

panchina rossa angera

Anche Angera dice “no” alla violenza sulle donne e lo fa con un video e una rappresentazione teatrale per sensibilizzare in occasione di domani, giovedì 25 novembre, giornata internazionale per l’eliminazione della violenza di genere.

In collaborazione con Matteo Jamundo, filmaker angerese, l’assessorato ai servizi alla persona ha infatti realizzato un breve spot per i social che ha come protagonisti alcuni componenti della comunità angerese e della giunta comunale mentre recitano messaggi di sensibilizzazione sul tema.

Lo spot anticipa la serata, dal titolo “Scoperte”, che si terrà alle 21 di giovedì 25 nella sala consiliare di Via Cavour (i posti a sede sono già esauriti): l’attrice Michela Prando, accompagnata dalle tastiere e dalle musiche di Lele Pescia, leggerà racconti su donne straordinarie che hanno cambiato il mondo.

Il tema affrontato anche nelle scuole

«Dopo la forzata pausa dovuta all’emergenza sanitaria sono inoltre ripartiti i progetti sul tema all’interno delle nostre scuole, primaria e secondaria di primo grado alcuni laboratori volti a sensibilizzare e informare i ragazzi e le ragazze sulla parità di genere e contro la violenza sulle donne». Spiega l’assessore Antonio Campagnuolo.

Nelle scuole elementari verranno utilizzati gli albi illustrati per bambini creati dal Liceo Artistico Frattini di Varese in collaborazione con l’associazione varesina EOS che narrano le storie di diversi personaggi alla ricerca della parità di genere. Alle Medie si lavorerà invece sulle emozioni dei ragazzi e delle ragazze all’interno delle relazioni attraverso la lettura della fiaba Arturo e Clementina come metafora delle relazioni negative che i  giovani devono saper imparare a vedere e riconoscere per non entrare nella spirale della violenza.

Il lockdown e l’importanza del 1522, il numero contro la violenza

Come sottolineato dall’assessore, dal 2000 ad oggi le donne uccise in Italia sono state quasi 6000, delle quali 3625 in ambito familiare e 1760 per mano del proprio coniuge, di un parente o di un ex-partner: negli ultimi 3 anni in Italia ogni 3 giorni viene uccisa una donna.

«Nell’ultimo anno, all’interno di molti nuclei familiari, che si sono ritrovati insieme a tempo pieno, causa l’emergenza sanitaria e i relativi lockdown, non è emersa unione familiare ma si sono verificati liti furibonde, con donne vittime di grave violenza, negli ultimi 12 mesi ben 79 vittime – prosegue Campagnuolo -. Una vera emergenza che si contrasta solo con una rete mirata e capillare sui territori. Fondamentali sono i Centri Antiviolenza, che svolgono un lavoro di presa in carico delle vittime e al contempo un lavoro di prevenzione».

La rete antiviolenza della provincia di Varese ha un’organizzazione complessa e vasta comprendendo 122 comuni e 8 ambiti: «Anche l’Amministrazione di Angera compie la propria parte all’interno del nostro Piano di Zona con contributi a favore dei budget dei centri antiviolenza e delle case rifugio che sono il cuore della rete» conclude l’assessore che ribadisce l’importanza del 1522, ovvero il numero verde contro la violenza e lo stalking attivo ed utilizzabile in ogni momento, 24 ore su 24.

Marco Tresca
marco.cippio.tresca@gmail.com
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Pubblicato il 24 Novembre 2021
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