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Il “ciclista della memoria” torna a pedalare sulle strade della storia

Giovanni Bloisi di nuovo in sella per il progetto pluriennale del "Viaggio delle stragi nazifsciste": quest'anno toccherà la zona del Lago Maggiore e le Alpi piemontesi e valdostane

Generica 2020

Si rimette a pedalare Giovanni Bloisi, “il ciclista della Memoria” di Varano Borghi.
Viaggiatore solitario, da decenni si sposta all’interno della storia del Novecento, visitando i luoghi della memoria delle due guerre mondiali, in tutta Europa, per portare il suo messaggio valoriale, per la pace e il ricordo del sacrificio di chi ha lottato contro i fascismi e le ingiustizie.

Bloisi già due anni fa aveva annunciato il suo viaggio pluriennale, per toccare tutti i principali luoghi delle stragi nazifasciste in Italia. In origine doveva durare quattro anni, «poi c’è stato il Covid». E così il programma è stato rivisto: lo scorso anno – con la prudenza consigliata in una fase di contagio ancora diffuso – Bloisi era partito da Varano Borghi per toccare i luoghi della Resistenza tra Ossola, Cusio e Valsesia.

Quest’anno il viaggio riprende alla grande, con il primo dei due anni dedicati all’area del Nord-Ovest, sempre “in onore delle migliaia di vittime, civili e non, delle molte stragi nazifasciste” (nelle foto in apertura e più sotto: Bloisi al monumento e sul luogo dove caddero i partigiani del suo paese).

Il 25 giugno 2021 il “ciclista della memoria”  partirà da Milano da Piazzale Loreto (luogo dell’eccidio dell’agosto 1944) e poi di tappa in tappa arriverà il 5 luglio 2021 al Colle del Lys , in provincia di Torino.

Quest’anno passerà in Lombardia, in Piemonte, ma anche in Val D’Aosta. Nove giorni di viaggio, 70-80 km al giorno in sella alla sua fidata bici Romeo, allestita fin dal viaggio in Russia del 2019: il 25 Bloisi seguirà le acque del Naviglio Grande, toccando anche Robecco sul Naviglio e rendendo omaggio ai “martiri della Padregnana“, fino ad approdare nella sua Varano Borghi. Il giorno successivo toccherà Duno, Luino e Varese, luoghi delle stragi dell‘ottobre di sangue varesino, e poi ancora i boschi di Villadosia (che era anche base dei partigiani della zona di Gallarate).

Generica 2020

Poi si dirigerà verso il Piemonte, toccando Sesto Calende, per passare sull’altra sponda a  Castelletto e Borgo Ticino, due località novaresi teatro di eccidi compiuti da nazisti e fascisti della X Mas.

Il viaggio toccherà poi il Novarese, il Biellese, la Val d’Aosta per terminare appunto al Colle del Lys nel giorno della grande commemorazione, una delle più sentite sull’intero arco alpino occidentale.

«Man mano che il viaggio va avanti realizzeremo dei libretti illustrativi delle tappe (dossier di viaggio), a completamento dell’intera iniziativa: racconteranno il viaggio ma soprattutto i luoghi, la memoria» spiega ancora Bloisi.

I patrocini al “Viaggio delle stragi nazifasciste” del Ciclista della Memoria

Oltre al patrocinio dell’Anpi Provinciale di Milano e dell’Anpi Provinciale di Varese, che lo promuovono, il viaggio ha avuto il patrocino morale delle Anpi Regionali e Provinciali di regioni e province attraversate, dell’Aned, della Fondazione Memoria della Deportazione, dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e delle singole Comunità Ebraiche Provinciali, dell’Istituto Parri, del CDEC, molte altre realtà della Memoria (associazioni, enti, istituti storici, biblioteche), di vari Comuni visitati.
La partenza da Milano è stata inoltre patrocinata da: ANED Milano, Comunità Ebraica di Milano, Fondazione Memoriale della Shoah, Associazione Figli della Shoah, Gariwo, Comitato Velodromo Vigorelli, Milano Bicycle Coalition.

Dalla Russia a Israele, un ciclista sulle strade della Memoria

I principali viaggi più recenti  hanno visto Blosi impegnato dapprima nel 2017 attraversare l’Italia per poi imbarcarsi e raggiungere Yad Vashem (Memoriale della Shoah in Israele), facendo tappa nei luoghi della Resistenza, dell’internamento ebraico e politico (i “Campi del Duce”) e dell’accoglienza del dopoguerra agli ebrei europei scampati alla Shoah (i Campi-profughi dell’Alyah Bet). Viaggio, questo, finalizzato alla diffusione della memoria di “Sciesopoli ebraica” di Selvino (BG) – luogo che accolse e riportò alla vita 800 bambini ebrei passati dai Lager nazisti – e alla sua salvaguardia come Museo-Memoriale.

Poi, nel 2019, da Padova a Monopoli sulle strade della Resistenza e dell’organizzazione dell’Aliyah Bet del Capitano Enrico Levi (a primavera) e in Russia (in estate), lungo il Don, a ripercorrere il drammatico tracciato di guerra dell’ARMIR.
Tutti e tre i viaggi hanno avuto (insieme a numerosi altri) l’importante patrocinio dell’ANPI, di cui Giovanni è membro.

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it
Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare.
Pubblicato il 15 Giugno 2021
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