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I fondi per la rigenerazione di Regione Lombardia per cambiare pezzi di paesi e città

Ogni Comune può ricevere da 100mila a 500mila euro. C'è chi vuole riscoprire edifici storici, chi vuole rendere più efficienti edifici comunali, chi punta a far "ripartire" i centri storici

Monastero di San Michele lonate pozzolo

Recupero di strutture comunali esistenti e che ormai mostrano il passare degli anni, ma anche nuovi parchi, spazi culturali e sociali, riscoperta di edifici storici. Sono tanti i progetti presentati dai Comuni del Varesotto per “candidarsi” al bando regionale di rigenerazione urbana.

Il bando può portare a ogni Comune una dote tra 100 e 500mila euro da Regione Lombardia, in cambio comunque di un impegno finanziario dell’ente comunale. Una occasione preziosa per ripensare spazi e dare un nuovo futuro ad edifici magari inutilizzati da anni, a volte anche con la speranza – più o meno dichiarata – di fare delle proprietà comunali un “volano” per dare il via alla recupero dei centri storici.

Succede così ad esempio a Cassano Magnago, dove (al di là di qualche polemica) maggioranza e opposizione hanno individuato la stessa priorità: una vecchia corte, oggi malmessa, da trasformare in alloggi sociali dentro al centro storico della cittadina. L’idea è che quell’intervento possa spingere anche i privati a investire, magari usando le nuove agevolazioni di un altro strumento per la “rigenerazione urbana”, la Legge del 2019 di Regione Lombardia.

Alcuni Comuni pensano invece di investire su edifici di pregio culturale, da far rinascere anche come luoghi sociali e comunitari: così ad esempio avviene a Casciago, con il progetto che prevede di far rinascere la chiesa di San Giovanni, con un intervento anche sull’area circostante. A Malnate si vuole investire su Villa Braghenti, recuperando l’edificio come casa delle associazioni, ma anche con un nuovo volto per il parco intorno.

Va ricordato che il bando premia i progetti già pronti e strutturati e questo in alcuni casi ha spinto i Comuni a chiedere cofinanziamenti per più progetti già definiti, come ad esempio ha fatto Lonate Pozzolo, che ha presentato cinque diversi interventi per cui aveva già idee progettuali, tra cui il recupero dell’ala ancora da restaurare del monastero di San Michele (nella foto di apertura). Saronno punta a trovare fondi per far finalmente partire il recupero di un “buco nero” nel centro storico che però ha anche grande valore storico-culturale: Palazzo Visconti (valore 562mila euro, quindi con corposa compartecipazione comunale all’investimento).

La chiesa di san Giovanni, un gioiello che Casciago vuole riscoprire
San Giovanni a Casciago

Altri Comuni hanno scelto di provare a intercettare i fondi non per avviare interventi su patrimonio oggi inutilizzato, ma per rimettere mano a ciò che già c’è: valga l’esempio di Cardano al Campo, che vorrebbe usare i fondi per ammodernare il municipio. Stesso investimento farà anche Samarate, con l’obbiettivo di arrivare ad ampliare il municipio e “liberare” altri spazi (un’altra sede comunale – oggi usata come ufficio tecnico – tornerebbe utilizzabile come sala pubblica).
Poco distante, la città di Somma Lombardo userebbe invece i fondi per realizzare un collegamento pedonale tra due lati della ferrovia: intervento già predisposto, che a questo punto si potrebbe finanziare in gran parte con fondi regionali. Qui come altrove, significherebbe comunque “liberare” fondi per altri progetti.

Le città con più di 50mila abitanti hanno la possibilità di accedere ad un altro bando con ancora più risorse (si parla di decine di milioni di euro), con fondi europei. Questo però non vuol dire che ci sia stato un disinteresse anche per questo bando regionale: ad esempio Busto Arsizio ha identificato come proposta l’idea di un parco urbano da 13mila metri quadri nella zona Sud della città, quasi al confine con Castellanza. Numerosissimi sono invece gli interventi presentati per l’altro bando, quello con fondi europei: qui una sintesi.

parco via del Roccolo Busto Arsizio
L’area di via del Roccolo che il Comune di Busto vorrebbe trasformare in un parco. Si trova in una zona periferica dove sono numerose anche le aree private dismesse e da “rigenerare”

A Gallarate maggioranza e opposizione hanno provato a trovare un accordo di massima per il bando dei fondi europei (elaborando una proposta parzialmente condivisa per l’area periferica di Cascinetta-Cajello). E per il bando regionale da 500mila euro? Gallarate ha “candidato” il progetto – già in attuazione – di rifacimento della piazza della stazione: se si portasse a casa un milione di euro, le risorse oggi bloccate su questo progetto sarebbero impiegate per altro.

Varese – per i fondi europei – ha presentato un progetto per riqualificare (nel senso di dare una nuova funzione) la scuola di via Dalmazia. Per quanto riguarda invece il bando regionale prevede di investire sull’edificio di via Como 19, che oggi ospita Informagiovani, Informalavoro, Ufficio rioni e Servizio Civile.

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it
Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare.
Pubblicato il 15 Marzo 2021
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