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“Vogliamo andare a scuola“, anche a Luino la protesta dei giovani studenti

Fogli, disegni e scritte posizionate fuori dall’istituto Luini per protestare contro il ritorno alla dad. Tutta colpa della “variante inglese“

Generica 2020

Anche a Luino, come in altri centri del Varesotto, è in atto una protesta contro la didattica a distanza posta in essere dopo l’applicazione delle ultime norme per il contenimento del virus.

La decisione delle autorità si è resa necessaria per il dilagare delle varianti, in particolare la B.1.1.7 soprannominata “variante inglese” che ha come particolarità il fatto che «entra nelle nostre cellule più facilmente rispetto al virus originario, dato che lega meglio il recettore Acea», come ha spiegato al Corriere della Sera l’immunologa dell’Università di Padova Antonella Viola.

A differenza della versione “classica“ del virus che meno colpiva i più giovani in quanto dotati di meno ricettori, questa variante che sta diventando preponderante come velocità di propagazione rischia di soverchiare il sistema sanitario.

La decisione per la didattica a distanza è caduta fra giovedì e venerdì come un fulmine a ciel sereno su tutti gli studenti lombardi creando frizioni da subito fra le forze politico amministrative regionali (Sala-Fontana) ma producendo riflessi anche sulle abitudini e i tempi delle famiglie.

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Dunque a livello locale si moltiplicano le proteste manifestate come nel caso di Luino con fogli e lavoretti realizzati dagli stessi alunni e affissi fuori dalla scuola “Luino centro” (il plesso Luini) dai genitori.

Immaginabile il contenuto dei messaggi, rivolto a manifestare il desiderio delle lezioni in presenza, che non avverranno per la maggior parte degli studenti fino a quando le autorità non avranno stabilito che il virus sarà rientrato sotto livelli gestibili (foto provenienti dal gruppo facebook “Luino”).

Pubblicato il 08 Marzo 2021
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