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“Addio maestro”, Francesco Pellicini ricorda il “gufo“ Roberto Brivio

L'artista luinese: “Se oggi faccio questo mestiere, in fondo, lo devo a Nanni e Roberto, certamente 'I padri' della comicità teatrale italiana“

Generica 2020

«È un sentito omaggio che gli devo in qualità di artista del Varesotto e che sento particolarmente mio». Parole cariche di affetto che l’artista luinese Francesco Pellicini sente di voler condividere con chi amava Roberto Brivio, componente dei mitici “Gufi“ recentemente mancato.

ADDIO MAESTRO

Trovare le parole per descrivere in poche righe l’uomo e l’artista Roberto Brivio è compito vano e superfluo. Roberto andava semplicemente vissuto, osservato, carpito e gelosamente custodito. Perché aveva in se i crismi e i connotati dell’essere poesia. Geniale, umile, sincero nelle sue fragilità, vulcanico nelle scene, creativo e poliedrico in ogni suo gesto vitale.
Ho avuto il privilegio di essergli accanto in oltre vent’anni di carriera, dapprima come suo allievo – mi mandò da lui, a scuola di teatro, l’altro “Gufo” Nanni Svampa dopo avermi scoperto all’opera nei caffè di Luino – in seguito come attore, autore, direttore di teatri e chissà quanti altri progetti artistici vissuti insieme.
Roberto ha saputo coccolarmi, starmi vicino nella mia crescita umana e artistica con disinteressato amore, non mancando mai di esserci quando davvero contava.
Sia nella professione che nella vita privata. Fu lui ad unirmi, in teatro, alla madre dei miei figli. Si vantava pubblicamente nel dirlo presentandomi al pubblico. Diceva: “Grazie alla magia del teatro, due miei allievi sono oggi una bella famiglia”.
Se oggi faccio questo mestiere, in fondo, lo devo a Nanni e Roberto, certamente “I padri” della comicità teatrale italiana. E di questo, potete scommetterci, ne vado oltremodo fiero!
Mi mancherai caro Roberto, non sai nemmeno quanto. Ora sarai già con Gianni e Nanni all’osteria del Paradoso a divertire gli angeli.
Ti prego però, da lassù, di continuare a vegliare su di me garantendomi sempre – proprio come amavi dirmi tu sorridendo – “I soliti, scoccianti successi”.
Con affetto e gratitudine
Il Tuo Francesco Pellicini

Pubblicato il 26 Gennaio 2021
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