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Artoni: “Sui frontalieri è bene dare un segnale forte”

Le precisazioni del gruppo di minoranza dopo l'acceso dibattito in consiglio comunale sul tema

Generica 2020

La questione dei frontalieri, presenti a migliaia anche nella sola città di Luino, è tema che ha infiammato e infiamma innumerevoli sedute di consiglio comunale, ultima delle quali quella della serata di lunedì dove sul punto – una mozione del consigliere Furio Artoni del gruppo “Azione civica“ – si è deciso di sospendere la trattazione e rimandarla alla prossima assemblea cittadina.

Questo «sono discussione accesa tra Furio Artoni ed esponenti leghisti in consiglio comunale che verteva sostanzialmente sulla validità della lettera di intenti sottoscritta dal Governatore Fontana e dal Presidente del Cantone Ticino», fanno sapere dal Gruppo di minoranza.

«Infatti Furio Artoni ha chiesto che venisse espressamente sconfessata tale lettera perché potrebbe provocare a cascata un indebolimento della posizione in merito al ristorno delle imposte dei frontalieri laddove l’extragettito venisse erogato alla Regione anziché ai Comuni di frontiera. Si tratta a detta di Artoni di una svista del Governatore e di un indebolimento della posizione a difesa dei frontalieri. Dall’altra parte i leghisti hanno preso una posizione nella quale hanno espressamente richiesto che dalla mozione venisse tolto ogni riferimento alla lettera di Fontana. Artoni ha tenuto posizione , nonostante le richieste anche della maggioranza per un documento univoco».

«Anche gli altri componenti della minoranza (vedi Compagnoni) hanno definito tale lettera inutile e con termini coloriti. Tuttavia io consigliere ha insistito sul punto considerato che non si tratta di un messaggio Whatsapp sfuggito di mano, ma di una vera e propria lettera di intenti sottoscritta da due autorità che ovviamente hanno peso politico , anche se non legislativo sul punto. Dunque è importante per Artoni dare un segnale forte e sconfessare atteggiamenti equivoci, soprattutto in un momento come questo dove i frontalieri sono presi di mira da una certa parte politica del Canton Ticino e d è necessario quanto mai prendere posizione chiare a difesa del lavoro dei nostri concittadini e della loro dignità».

Pubblicato il 01 Dicembre 2020
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