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Curiglia è isolata, primo sopralluogo per posizionare una passerella pedonale

Anche eventuali interventi di soccorso dovranno arrivare dal cielo, in caso di bisogno. Sul versante Nord tornano accessibili le frazioni di Maccagno con Pino e Veddasca

curiglia con monteviasco

In Val Veddasca il giorno dopo la grande alluvione che ha interrotto strade e frazioni non è ancora il momento della conta dei danni, perché l’emergenza dal punto di vista meteo e dunque del dissesto idrogeologico è ancora attiva: fino alle 14 di oggi resta l’allerta rossa per la Protezione civile regionale.

Sulla sponda destra, versante Nord della Veddasca, la situazione migliora dal punto di vista viabilistico: nessuna frazione  risulta ad ora isolata. Nel corso dell’intera giornata di sabato il responsabile tecnico comunale Ivan Vargiú ha seguito passo passo le operazioni di assistenza e verifica delle dei principali punti di criticità tra cui la provinciale 5, interrotta in più punti. «Ad oggi le principali criticità riguardano diverse frane da tenere costantemente monitorate anche alla luce di una situazione meteo ancora pesante», dicono i tecnici del Comune.

Pesante invece la situazione dall’altro versante della valle, a Curiglia con Monteviasco, dove la strada provinciale 6, arteria di collegamento col fondovalle, è crollata. «Stiamo facendo ora un sopralluogo con il geologo della provincia per valutare la possibilità di posizionare una passerella per il transito pedonale» dice la sindaca Nora Sahnane.

Il Comune, che già era interessato dall’isolamento ormai da mesi di Monteviasco, è ora completamente isolato dal punto di vista viabilistico. «Da qui, ad oggi, non può passare neppure una barella a mano» continua Sahnane. Proprio questa – gli eventuali soccorsi sanitari – è stata una delle prime preoccupazioni della sindaca: «Insieme ai consiglieri abbiamo ripulito la strada che porta al piazzale della funivia, dove è in grado di atterrare l’elicottero del 118». Lo stesso sistema Areu-118 è stato appunto informato che eventuali interventi di soccorso richiederanno l’elicottero.

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it
Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare.
Pubblicato il 30 Agosto 2020
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