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Acque in ritirata: è iniziata la magra del Lago Maggiore

Ad oggi l’altezza della superficie del Lago è in calo di 3 centimetri al giorno, siamo a 192.95 metri sul livello del mare con una trend che si avvicina pericolosamente ai livelli minimi

Lago Maggiore e Ticino in secca

Il lago Maggiore ha iniziato il suo periodo di magra. Se ne sono accorti in tanti durante questa ultima settimana nelle quale il livello dell’acqua è visibilmente arretrato lasciando scoperti in molti punti distese di spiaggia a secco, soprattutto nelle zone a sud tra Ranco e Sesto Calende.

Si tratta di un fenomeno noto e purtroppo sempre più “normale” a partire dal mese di agosto, anche se si tratta dell’ennesimo campanello d’allarme di un clima che sta cambiando.

Negli anni recenti magre pronunciate si sono verificate alla fine dell’estate 2016 e 2018 mentre nel 2019 la magra è arrivata più tardi in ottobre. Ad oggi l’altezza della superficie del Lago è in calo di 3 centimetri al giorno (come registra puntualmente l’esperto Paolo Valisa dal Centro Geofisico Prealpino), siamo a 192.95 metri sul livello del mare con una trend che si avvicina pericolosamente ai livelli minimi che, nella serie storica ad oggi disponibile, risulta raggiunto nel 1942.

Un fenomeno, quella della ritirata del lago, che dipende da due diverse tipologie di cause. C’è quella “per mano umana” che attiene sostanzialmente alla regolazione artificiale delle acque attraverso la diga di sbarramento di regolazione della Miorina che si trova, leggermente nascosto, a valle di Sesto Calende ed è gestito dal Consorzio del Ticino.

Ma se la mano dell’uomo agisce, spesso con la necessità di trovare equilibri che tengano conto di interessi diversi (turismo, agricoltura, tutela degli ambienti naturali del lago e del Ticino e di salvaguardia da rischi idrogeologici), c’è un altro aspetto che potremmo definire “naturale” ma che in definitiva sempre dall’uomo dipende: si tratta dell’aumento delle temperature e del conseguente scioglimento delle riserve idriche stoccata nei ghiacciai.

La scarsità delle piogge che normalmente si registra nella stagione estiva (a parte i sempre più violenti fenomeni temporaleschi) era mitigata in passata proprio dal naturale e lento scioglimento dei ghiacciai che oggi sono sempre di meno e si consumano troppo velocemente.

Il risultato è quello che vediamo oggi, con l’acqua in ritirata e i conseguenti problemi che questo si trascina anche sulla navigazione. La Gestione Navigazione Laghi ha già annunciato che a causa del basso livello delle acque del lago, dall’inizio di agosto il peso massimo complessivo a pieno carico degli automezzi ammessi a bordo delle motonavi traghetto è stato ridotto a 380 quintali.

Pubblicato il 10 Agosto 2020
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