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“Prudenza e protezione, così abbiamo evitato i contagi nelle Rsa ispresi”

Il sindaco De Santis racconta il lavoro delle scorse settimane per ridurre le possibilità di contagio nelle tre strutture. "Le direzioni hanno anticipato alcune misure divenute poi obbligatorie"

ispra municipio comune

Tre Rsa sul territorio comunale, circa 300 posti letto complessivi e 200 operatori impegnati nel settore e nessuna criticità legata all’epidemia. Lasciata la prima fase alle spalle, il sindaco di Ispra, Melissa De Santis, fa il punto della situazione per quanto riguarda il territorio che amministra: «Un primo bilancio che, per quanto riguarda le residenze per anziani, possiamo dire positivo nonostante questo difficile periodo».

Opera Don Guanella a Barza, Ispra Relais e Villa Fiammetta sono le tre strutture ispresi che in queste settimane hanno lavorato per ridurre al minimo ogni possibilità di contagio: «Abbiamo aperto fin dall’inizio un canale di comunicazione diretto con i responsabili delle Rsa che hanno messo in atto con grande impegno una serie di provvedimenti di contenimento – spiega il sindaco -. Ci siamo sentiti ogni due giorni, telefonicamente, per mantenere un aggiornamento continuo sulla situazione. C’è stata una grande responsabilità da parte delle strutture e degli operatori sanitari».

«Le misure di prevenzione – prosegue – sono state adottate fin da subito, prima cioè che diventassero obbligatorie. La più importante credo però sia stata la chiusura della “socialità” delle residenze verso il pubblico, provvedimento adottato con largo anticipo rispetto alle direttive. Non sono stati ospitati pazienti Covid e sono stati inoltre messi in atto i protocolli che poi a metà aprile sono diventati obbligatori per tutte le strutture sanitarie. Mi riferisco ad esempio all’isolamento di pazienti con sintomi sospetti, la possibilità per gli operatori di assentarsi dal lavoro anche in presenza di un solo sintomo e l’utilizzo dei dispositivi di protezione. Voglio ringraziare inoltre gli albergatori che ci hanno offerto la disponibilità per un eventuale “piano B”, da applicare in caso di emergenze, che avrebbero potuto coinvolgere in particolare le Rsa e i lavoratori. Le strutture ricettive ci hanno dato la disponibilità a ospitare nell’eventualità operatori sanitari o pazienti se ce ne fosse stata necessità».».

I primi giorni non sono stati semplici, spiega De Santis: “Sono state settimane di lavoro no-stop. C’era il problema, soprattutto all’inizio, della scarsità dei dispositivi di protezione, ma siamo comunque riusciti a ottenerli. Erano razionati ma disponibili. Anche con i medici di base, tra le categorie più esposte, abbiamo cercato di aprire da subito un canale di comunicazione e monitoraggio continuo dotandoli di un kit protettivo, perché molti di loro hanno continuato a fare visite a domicilio. Abbiamo inoltre acquistato alcuni saturimetri, strumenti fondamentali per il monitoraggio dell’ossigenazione».

Attualmente il bollettino dei contagi a Ispra coinvolge solo tre persone. «La situazione è sotto controllo e siamo molto attenti agli sviluppi di questa seconda fase. Personalmente mi affido molto anche alla responsabilità delle persone: abbiamo una grande sfida da vincere e lo possiamo fare solo insieme».

Maria Carla Cebrelli
mariacarla.cebrelli@varesenews.it
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Pubblicato il 05 Maggio 2020
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