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Rincaro imposte e tassa di soggiorno: via libera in consiglio

L'aumento dell'imposizione fiscale divide maggioranza e opposizione. Colombo: "Uno sforzo a fronte di un investimento importante per la città". Le minoranze: "Cattiva gestione"

comune sesto calende

Bilancio e rincaro delle imposte – 48omila euro tra Imu e Irpef, secondo le stime della giunta – al centro del consiglio comunale di ieri sera. Quasi quattro ore di confronto in cui la giunta Buzzi ha riproposto i punti all’ordine del giorno, dedicati al documento di previsione (erano stati rinviati su richiesta di Sesto2030 lo scorso 29 gennaio).

Trova conferma con l’approvazione, dalla sola maggioranza, l’introduzione della tassa di soggiorno. Via libera anche al bilancio di previsione e al DUP (documento unico di programmazione), illustrati dall’assessore al bilancio Angela Menin, tra i principali relatori così come il vicesindaco Edoardo Favaron che ricopre le deleghe di sport, cultura e turismo.

APPROVATA LA TASSA DI SOGGIORNO

«Non è vero che Sesto Calende non è una città turistica – ha spiegato il vicesindaco Favaron -, anzi i dati dimostrano che questa è una delle zone preferite dai turisti del Nord-europa, come i paesi scandinavi, (il 72,5% dei turisti sono stranieri, ndr). L’Osservatorio della Banca d’Italia, presentato nel 2019, certifica a chiare lettere che non esiste più “la sponda magra del Lago Maggiore”; dal 2016 al 2018 i pernottamenti della sponda lombarda sono passati da 600mila a quasi a 2 milioni. L’imposta di soggiorno è già applicata da 4mila comuni italiani e tutti i comuni lombardi sono turisticamente adeguati», conclude Favaron, prima di presentare le nuove tariffe.

75MILA EURO DI GETTITO STIMATO

Come ha aggiunto poi l’assessore Menin l’introduzione della tassa di soggiorno, il cui gettito stimato è 75mila euro, ha dato la disponibilità all’ente di incrementare di 9mila euro le spese per il turismo. «39mila euro dell’imposta vanno a finanziare le attività di questo settore, – spiega Menin -, liberando risorse per altre esigenza di spese corrente e restando così da finanziare per interventi nel campo del turismo 25mila e cinquecento euro. I restanti 36mila euro finanziano invece parte dell’aumento delle spese di arredamento urbano, manutenzione e segnaletica turistica».

LE CRITICHE DI 2030: “MAGGIORANZA CHIUSA AL CONFRONTO”

Alla votazione si sono espresse contrarie le minoranze che però hanno tenuto a specificare il proprio disappunto non nei confronti della tassa di soggiorno quanto nelle tempistiche e nel comportamento della maggioranza. « Non siamo contrari all’introduzione dell’imposta – commentano Fabio Bertinelli e Alessandra Malini di Sesto2030 -, ma siamo amareggiati e dispiaciuti dell’ennesima bocciatura dei nostri emendamenti da parte della maggioranza. Un atteggiamento che non prende in considerazione mai nessuna proposta. Si tratta dell’unica vera occasione di investire nuove entrate in lavori che possano incrementare il turismo: servirebbero progetti più ampi e meno vaghi come, per esempio, il bike sharing».

CAIELLI: “UNA TASSA PER FAR QUADRARE I CONTI”

«La sensazione è che si tratti di una tassa che serve a far quadrare i conti nel bilancio  – aggiunge l’ex sindaco Roberto Caielli, consigliere di Insieme per Sesto -. Quello che mi ha sorpreso è stato che di questa tassa non si era mai parlato fino a gennaio. Non se era mai parlato nei DUP di luglio e di quello potenziale (ma mai presentato) di novembre. Sesto lo scopre dal 2020 di aver un’area e una vocazione turistica – chiede in maniera retorica-? Ma se non è una novità non poteva essere comunicata prima agli operatori?».

BILANCIO DI PREVISIONE, IL “NEW DEAL FA DISCUTERE”

Non da meno è stata infine la lunga discussione sulla previsione di Bilancio 2020-2022 che visto una lunga serie di emendamenti, quasi una trentina, proposti da tutti i gruppi del consiglio anche a causa dello slittamento di quasi un mese. Approvato ancora una volta dalla sola maggioranza, il bilancio dell’amministrazione Buzzi.

A motivare le ragioni della manovra è stato l’ex sindaco, Marco Colombo che durante la seduta si è assunto le responsabilità, promettendo in cambio di restituire tra cinque anni una Sesto Calende migliore: «Abbiamo definito questa manovra “New Deal”, termine che in inglese significa nuovo corso. Ed è quello che vuole fare l’amministrazione: dare un nuovo corso alle periferie sestesi. Abbiamo investito tanto nel centro di Sesto portandola ad essere un’eccellenza, e adesso ci siamo dati l’obiettivo di abbracciare le periferie della città. Saranno interventi puntali e precisi, come per il Parco Europa. Magari non tutti saranno molto visibili ma vogliamo comunque agire sapendo di chiedere un sacrifico ai sestesi, che a conti fatti è di circa 20€. Questo tipo di interventi non era finanziabile altrimenti, il bilancio comunale permetteva esclusivamente di pagare utenze, stipendi e il funzionamento di tutto quello di buono che c’è a Sesto. Basta con le bugie che arrivano dai banchi dell’opposizione sulla Marna, nessun soldo verrà messo in quel progetto».

LE MINORANZE: “PIU’ TASSE, TANTE GIUSTIFICAZIONI”

«Chiedete ai sestesi di grattare il fondo di un barile in cui non c’è più nulla – ha risposto, esprimendo voto contrario, il capogruppo di Sesto 2030 Fabio Bertinelli-. Con tutto lo sforzo non riusciamo davvero a dare fiducia ad una maggioranza restia a dare informazioni alle minoranze, che ogni tanto spende qualche buona parola sulla bontà delle nostre proposte ma poi non concretizza mai tali dichiarazioni con un appoggio formale delle stesse».

Come Bertinelli, anche il capogruppo di Insieme per Sesto, Giancarlo Rossi ha criticato il bilancio: «Alla base dovrebbe esserci un principio legato alla “governance” che non vuol dire gestire i servizi aumentando le spese: è un ragionamento che potrebbe fare chiunque; quello che andrebbe fatto sarebbe creare delle sinergie con le associazioni. Siamo contrari a questo tipo di amministrazione».

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Pubblicato il 19 Febbraio 2020
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