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“Chiuso per compleanno del nonno”

La bottega di paese è punto di riferimento per turisti e residenti e viene gestita da una ragazza di trentacinque anni che qui ha trovato la sua dimensione

Avarie

In cima alla montagna si vive anche di parole. Quattro chiacchiere al giorno con chi ti vende pane fresco non possono che trasformarsi in quell’ossigeno della vita che si chiama amicizia e che a sua volta prospera coi tempi e i modi propri di un sentimento nobile quanto raro.

Per questo i clienti della “Büteghe di Lauretta”, gestita dal gennaio 2016 da Laura Locatelli, non ne avranno a male se l’esercente mette un cartello fuori dal negozio per giustificare una chiusura con l’insolita causale: “Chiuso per il compleanno del nonno”.

Questo fatto non può non colpire in un mondo fatto di esistenze chiuse nelle “bolle” informatiche, con gente che non vede i semafori per controllare i like e si impasta mentre guida per scrivere a chissà chi, magari ad uno degli amici “approvati” e mai salutati capace però di dispensare sentimenti da misurare con le faccine.

Da queste parti esiste un rigore dettato dalla natura e dalla sua bellezza e forse l’antidoto alla superficialità si respira in luoghi solitari ma pieni di fascino perché Armio è sulla cartina la terz’ultima macchia di case in mezzo al verde prima del confine di stato: proseguendo per la strada si incontrano ancora Lozzo, Biegno e poi è Svizzera.

Muoversi non è facile, ma fa parte della logica del posto, e le distanze non sono brevi per raggiungere il fondovalle. Anche solo prendere una decisione, quassù appare più umano che altrove: c’è il compleanno del nonno, gli dedico un pomeriggio, scusate, non lavoro e chiudo il negozio. Andata, va bene così.

I clienti l’hanno presa bene. Alcuni hanno sorriso perché gli anni da festeggiare per nonno Mario sono tanti, 99. E la strada per raggiungerlo non è poca perché c’è da andare fino a Genova.

Ma come si trova una ragazza di 35 anni con la passione per la natura e gli animali – ha studiato biologia – in un posto del genere e con una vita dedicata alla conduzione di un piccolo negozio di paese?

«Ma va bene, dai, si continua nell’avventura. Sono appena tornata dalle vacanze» dice sorridendo al telefono Laura. Dall’apertura, due anni fa, dice che non è cambiato molto.

«Anzi, a pensarci bene sì, una novità c’è: abbiamo appena messo un calcetto balilla, così chi passa a trovarci per fare la spesa si può divertire».

E qui tra le montagne, semmai ce ne fosse bisogno, l’attrazione è servita.

Andrea Camurani
andrea.camurani@varesenews.it
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Pubblicato il 07 Settembre 2018
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