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Fermiamo la strage dei rospi innamorati

Il responsabile dei volontari spiega perché è importante mobilitarsi in favore di questi animali. Servono volontari

rospi in amore

«Aiutateci a salvare i rospi». È l’appello di Beppe Balzarini, il referente di Sesto Calende dei volontari del “Progetto Rospi”.  Da metà febbraio alla fine marzo, serve la presenza di almeno 4 volontari per ogni sera e molti dei volontari si fanno carico di due turni, assicurando la loro presenza per due sere alla settimana. Fondamentale è la partecipazione al salvataggio dei volontari del Parco del Ticino che coprono anch’essi due turni.

PERCHE’ SCENDONO DALLA COLLINA

I rospi comuni (Bufo Bufo) e le rane (Rana Dalmatina, Rana Latastei e Rana Esculenta) trascorrono il letargo invernale sulla collina a monte della strada Lentate-Osmate e quando aumenta la temperatura e l’inverno volge al termine, iniziano la migrazione riproduttiva annuale che consiste nel discendere verso gli stagni ed i piccoli corsi d’acqua del fondovalle ove le femmine depongono le uova che i maschi immediatamente fecondano. Tempo dopo nasceranno dei girini.
Attraversando la trafficata strada Lentate-Osmate, finirebbero schiacciati in quantità, per cui li blocchiamo con le barriere, li raccogliamo nei secchi e li trasportiamo oltre la strada, li classifichiamo, li contiamo e li liberiamo. Il record è stato stabilito nel 2006  con  6064 rospi e 700 rane censiti.

SE C’È VENTO NON SI MUOVONO

I rospi e le rane si muovono dopo il tramonto, all’inizio di febbraio è circa alle 18 poi diventa giorno dopo giorno più tardi.
Le condizioni climatiche favorevoli sono: temperatura dopo il tramonto maggiore di 6° C, assenza di vento e, se piove, per gli anfibi è meglio. Dopo il tramonto la temperatura tende a scendere, a volte lentamente, a volte velocemente e, poco sotto i 6 gradi, i rospi si fermano dove sono arrivati, si interrano ed aspettano una serata migliore. Se piove rimangono attivi anche con temperature un pochino più basse. Tassativo è il vento: siccome abbatte notevolmente l’umidità, nelle serate ventose non si muovono proprio.

COME BISOGNA EQUIPAGGIARSI

Equipaggiamento necessario: pedule o stivali, giubbotto catarifrangente, guanti, secchio e torcia elettrica (si lavora al buio!). Se piove, come detto, è il paradiso degli anfibi ma si deve lavorare sotto l’acqua. Per chi non avesse già l’equipaggiamento adatto segnaliamo che ottimi completi impermeabili in PVC si trovano facilmente in vendita nei negozi di abbigliamento antinfortunistico.

TENETEVI PRONTI

Attualmente la migrazione non è ancora iniziata ma, dopo il freddo di questi giorni, un possibile anticipo di primavera stimolerebbe già rospi e rane a muoversi e comincerebbero i lavori di salvataggio. I volontari sono pronti. Tempestivamente abbiamo posato le barriere e, tutte le sere, controlliamo il termometro per verificare se dobbiamo intervenire. Chi è interessato a far parte di questo gruppo di volontari può telefonare al: 340.24.54.566 e, per raccolta dati (numero anfibi classificati e contati) l’e-mail è: beppe.balzarini@libero.it.

Pubblicato il 22 Gennaio 2017
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